Cultura e Spettacoli

È il momento di "Showtime" Apple lancia il suo canale

Tim Cook ha presentato la sua nuova rete in streaming (al via in autunno): serie, cartoon, programmi. E tante star

È il momento di "Showtime" Apple lancia il suo canale

«It's showtime». Non c'è altro modo di definire il giorno in cui il mondo della tv sta per vivere una nuova rivoluzione, forse definitiva. Perché lo slogan che Apple ha impresso sugli inviti alla conferenza ieri allo Steve Jobs Theater non lascia spazio a dubbi: con Apple Tv+ la Mela è cambiata, definitivamente. E la tv diventa il nuovo campo di battaglia delle grandi company tecnologiche, spostando il prodotto ad un livello inferiore, quello di essere un mezzo per veicolare il nuovo business. È la vittoria della formula Netflix, che ha invaso il mondo con i suoi contenuti ed ha convinto la concorrenza che questo è il futuro. Pagare per vedere e non solo per subire la messa in onda, tant'è che in Italia perfino Sky la regina delle pay tv ora pubblicizza i suoi abbonamenti sul digitale terrestre con la formula «esci quando vuoi senza penali», la stessa della sua piattaforma streaming Now Tv. Così appunto quanto Netflix fa dal primo giorno.

Insomma: invece di avere un abbonamento unico, avremo tanti miniabbonamenti sul nostro schermo collegato a internet (ormai le Smart Tv si diffondono a macchia d'olio, ma bastano smartphone e tablet), a seconda di ciò che preferiamo. Da noi per esempio, oltre a Netflix e la citata Now Tv, ci sono già servizi come Amazon Prime Video e gli sportivi Dazn e Eurosport. Tutto online e senza necessità di decoder. Ognuno con le sue specificità (per dire: Netflix è la casa preferita delle serie tv e dei documentari, Prime Video alle serie aggiunge un catalogo film più completo) per conquistare fette di mercato sempre più ampie. Che fanno gola anche a Apple, forte del numero di suoi dispositivi mobili in circolazione nel mondo: 1 miliardo e 300 milioni.

E si sa che quando si muove Cupertino i soldi di moltiplicano: la cura Tim Cook ha spostato la trimestrale produzione di miliardi di dollari di ricavi sui servizi, e non è un caso che la conferenza di ieri sia stata anticipata nei giorni scorsi da una serie di comunicati su nuovi prodotti (iPad, iMac e AirPods) che di solito facevano invece parte dei keynote di presentazione. Così, mentre anche le presentazioni degli iPhone di settembre non riescono più a trasmettere le emozioni di un tempo, ecco che il 25 marzo 2019 sarà il primo giorno del nuovo calendario della Mela. Quello in cui il settore media diventerà parte integrante e principale dell'azienda.

La conferme in questo senso è arrivata da Tim Cook, che ha annunciato dall'autunno il nuovo servizi in abbonamento, che affiancherà anche quelli di news e giochi. Ma il piatto forte sarà, come detto, la tv. L'investimento nel settore supera il miliardo di dollari: Apple infatti ha firmato un contratto in esclusiva con la star Usa Oprah Winfrey e con il regista JJ Abrams, ed anche accordi di collaborazione con chi detiene i diritti di programmi cult come Sesame Street o i cartoon dei Peanuts. Inoltre è pronta anche a mettere in produzione una serie basata sulla famosissima trilogia del Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov (il figlio Robyn sarà tra i produttori), ed ancora sono previsti progrtammi con stelle del cinema come Reese Witherspoon e Jennifer Aniston, una serie con Richard Gere protagonista e un'altra con il Damien Chazelle, premio Oscar per La La Land, alla regia. Ancora: in onda la prima stagione dell'atteso musical Little Voices, una riedizione moderna della serie Amazing Stories curata da Steven Spielberg, una serie di thriller di M. Night Shyamalan, regista de Il Sesto Senso. E questa solo una piccola parte delle novità, che comprende anche già da maggio l'arrivo di un'applicazione Apple Tv on demand che girerà non solo sui dispositivi di Cupertino ma anche su tv Samsung e su altre piattaforme. I prezzi non sono ancora ufficiali, ma secondo l Wall Street Journal ci si abbonerà a 9,99 dollari al mese. Questo per gli Stati Uniti e prima di aprire produzioni esclusive nel resto del mondo.

E i rivali? Si preparano: Netflix ha già cancellato la possibilità di abbonarsi attraverso l'Apple Store, Disney l'11 aprile scenderà in campo con il suo servizio streaming e toglierà contenuti ai competitor (per esempio tutti i film della saga di Guerre Stellari) per trasferirli sulla sua nuova piattaforma.

È la conferma insomma dell'inizio di una nuova epoca televisiva senza esclusione di colpi: sarà davvero showtime.

E lo spettacolo, tra l'altro, è appena cominciato.

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