Dopo gli ormai leggendari dettami sulla curvatura delle banane, la lunghezza delle zucchine e la circonferenza dei piselli, tutta roba con cui il mitico Totò avrebbe saputo assemblare una portata prelibata, lEuropa che ci comanda a bacchetta prosegue nel filone della comicità involontaria applicata alle ingiunzioni culinarie. E questa volta mette il naso nel piatto del commissario Montalbano, colpevole, in associazione per delinquere con la cuoca Adelina, di gustare i «bianchetti», cioè i pesciolini ancora nelletà dello sviluppo, la cui pesca è vietata nel Mediterraneo. Dovete infatti sapere che quel pericoloso cannibale pedofilo è stato più volte sorpreso nellatto di consumare il «novellame», e ora dovrà rispondere di tale crimine di fronte alle autorità competenti.
A denunciare il povero Salvo come fosse Il ladro di merendine è stata, ironia della burocrazia, una montalbaniana dichiarata, la commissaria (ma non della polizia di Vigata, dellUe...) Maria Damanaki. Occupandosi di «pesca e affari marittimi», ma nel contempo essendo anche ammiratrice del celebre personaggio creato da Andrea Camilleri, la ancor piacente signora greca classe 1952 (tiè) ha inferto un taglio netto al proprio... conflitto dinteressi inchiodando alle sue responsabilità il prediletto eroe letterario.
Presa carta e penna, la Damanaki si è rivolta direttamente allutilizzatore finale (in termini di diritti editoriali e televisivi), cioè a don Andrea, ingiungendogli di cancellare subito dalla dieta dellimputato il piatto fuorilegge. Informato della cosa, il mandante ha dichiarato di non aver ancora ricevuto la formale denuncia, adducendo poi, come linea di difesa, la propria «fantasia». Insomma, Montalbano sarebbe sì colpevole, ma soltanto sulla carta o nella fiction tv.
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