È morto all'età di 49 anni in un ospedale in California Jeff Hanneman, fondatore del gruppo trash metal degli Slayer. Lo riferisce il sito web della band americana, spiegando che il decesso del leader è stato causato da un'insufficienza epatica. «Distrutti, gli Slayer annunciano che il loro compagno e fratello Jeff Hanneman è morto intorno alle 11 vicino alla sua abitazione, nel sud della California», si legge nel comunicato.
Il chitarrista, padre di due figli, da due anni soffriva di una necrosi causata dal morso di un ragno, per cui era stato sul punto di perdere un braccio. Aveva deciso quindi di abbandonare la band fino alla completa guarigione, che non è mai arrivata. Hanneman ha registrato dieci album in studio e due live e ha venduto cinque milioni di dischi negli ultimi 20 anni, vincendo il Grammy con i brani Eyes of the Insane e Final Six. La carriera degli Slayer è stata accompagnata da interminabili (e comprensibili) polemiche. L'uso dell'aquila simbolo del Terzo Reich da parte della band, e il riferimento a temi come «L'Angelo della morte», ispirato al medico nazista Josef Mengele, avevano attirato critiche sul gruppo, considerato da alcuni simpatizzante del nazismo; e da altri troppo vicino alle tematiche sataniste.
Resta il fatto che, dal punto di vista musicale, gli Slayer hanno segnato la musica estrema, estendendo la loro influenza anche al jazz più sperimentale.
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