Spesso si utilizza il termine poliedrico per descrivere il talento di qualcuno. Raramente la parola può essere così ficcante come per Sam Shepard. Shepard, l'annuncio della sua morte avvenuta giovedì è stato dato ieri, è stato commediografo, attore, scrittore, sceneggiatore. Capace di vincere un Pulitzer, con la sua commedia Buried Child, e capace di sfiorare l'Oscar (attore non protagonista in Uomini veri di Philip Kaufman).
Shepard era nato il 5 novembre 1943, a Fort Sheridan, piccola località dell'Illinois non lontana da Chicago. Sua madre era un'insegnante e suo padre (ex pilota di bombardieri durante la Seconda guerra mondiale) un agricoltore con gravi problemi d'alcolismo. Shepard, dopo aver lavorato nelle fattorie da ragazzo e aver studiato agraria in California, decise di dedicarsi alle sue passioni: Samuel Beckett, il jazz e la pittura impressionista. Si unì a una compagnia teatrale, The Bishop Company. La svolta avvenne nel 1962, ormai trasferito a New York entrò in contatto con le piccole produzioni off-off-Broadway. Ovvero in quei teatri della Grande Mela con meno di 100 posti. Produzioni che in quel momento rappresentavano l'avanguardia teatrale degli Usa. Si fece rapidamente notare vincendo 6 premi Obie. Il primo a coinvolgerlo in una produzione cinematografica fu il regista Robert Frank con cui collaborò, nel 1968, a Me and My Brother. Poi fu Michelangelo Antonioni a volerlo come sceneggiatore per Zabriskie Point, nel 1970. Nel frattempo conobbe la cantante Patti Smith, con cui, in piena crisi matrimoniale, ebbe una relazione e assieme alla quale recitò nella commedia - da lui scritta - Cowboy Mouth. Qualcosa non funzionò, visto che se la diede a gambe abbandonando Patti e la produzione senza dire una parola. Dopo una «comparsata» come docente universitario in California ebbe una svolta musicale accompagnando Bob Dylan nella Rolling Thunder Review del 1975, per lavorare al film di Dylan Renaldo&Clara. Nella gazzarra che regnava durante le riprese c'era poco da sceneggiare, ma Shepard ne approfittò per scrivere una sorta di memoriale del tour che venne pubblicato con successo dalla Penguin nel 1978. Nel frattempo riuscì comunque a mettere mano alla sua trilogia teatrale più riuscita, la così detta «Trilogia della famiglia»: Curse of the Starving Class (1976), Buried Child (1978), True West (1980). Buried Child vinse il Pulitzer nel 1979. Nessuno sino a quel momento aveva raccontato così bene in teatro la disintegrazione della famiglia tradizionale e la fine del sogno americano, proprio a partire dal mondo agricolo.
Nel frattempo era cominciata anche la carriera di Shepard che conosciamo di più, quella di attore di
grandi produzioni, sempre però privilegiando registi di culto come Wenders. E nel mondo hollywoodiano ha trovato anche il suo amore più stabile. La sua seconda moglie Jessica Lange, con cui è stato sposato dal 1982 al 2009.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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