Mozart, di padre in figlio

Il conte Monaldo Leopardi è passato in una tradizione semplicistica come un tirannico precettore, quasi un carceriere del proprio figlio-genio Giacomo. Anche il padre di Wolfgang Amadeus Mozart fu accolto nella stessa categoria. Con una piccola variante, Leopold non era solo un teorico musicale ferratissimo e un altrettanto abile agente del bambino-prodigio, era anche un compositore in proprio.

La Missa solemnis in Do, che per un certo tempo fu attribuita al figlio adolescente, è un esempio di bello scrivere in stile sacro. Senza guizzi, ma ammirevole. Per alcuni Leopold fu uno sfruttatore del talento del figlio, ma come dargli torto quando diceva di voler «annunciare al mondo un miracolo che Dio ha fatto nascere a Salisburgo?»

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