
Egregio Direttore Feltri,
non è difficile sostenere che, tra le numerose persone che hanno partecipato all'ultimo saluto a Papa Francesco, ci siano stati atei, miscredenti ecc., sostenitori di genitore 1 e genitore 2. Non vorrei trovarmi allora, pian piano, a dover recitare anche una preghiera del tipo «genitore 1 che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, ecc.»! Sentir ripetere che questo era un Papa umano, del popolo, uno di noi ed altro si finirà tra qualche tempo col dire che abbiamo perso un Papa di sinistra? Della sua contrarietà all'aborto non si è sentito proprio parlare: solo comportamenti, gesti e tanto amore per gli immigrati!
Grazie per l'attenzione e buon lavoro
Leopoldo Chiappini Guerrieri
Roseto degli Abruzzi (Teramo)
Caro Leopoldo,
non ho mai sentito dire di un Papa che non fosse umano, che non fosse «del popolo», che non fosse buono e amato, tanto più se è defunto. Allora ancora di più si tende a celebrare il trapassato di cui ognuno ricorda quello che preferisce. Di Francesco vengono esaltate le caratteristiche che servono a costruire l'immagine di un pontefice di sinistra, progressista insomma. E magari egli lo è stato, ma è stato anche conservatore perché conservatrice è l'anima della Chiesa. In ogni caso non trovo questa disquisizione relativa alle tendenze ideologiche di Bergoglio particolarmente avvincente. Il Papa fa il Papa, quindi è tenuto a dire che occorre aprire le braccia a chiunque, accogliere i nostri fratelli, amare il prossimo nostro come noi stessi, essere tolleranti, clementi, generosi, incamerare immigrati per essere bravi cristiani e non chiudere le porte a nessuno. Il Papa deve diffondere questi principi, ma, grazie a Dio, viviamo in uno Stato laico e il nostro ordinamento si fonda sul diritto e non sulla fede, sui codici e non sulla Bibbia. Non siamo un'autarchia islamica. La necessità di tutelare ordine e sicurezza non abdica al valore cristiano delle porte spalancate, altrimenti si realizzerebbe una deriva dello Stato di diritto e, lungi dal compiersi il bene, si compierebbe il male, il male dello Stato, dei cittadini, della collettività e anche di chi giunge da altri Paesi. Una accoglienza sregolata, per di più, non contiene nulla di misericordioso, anzi, essa è crudele.
L'immigrazione clandestina di massa è un fenomeno che va gestito e non seguendo i precetti del Vangelo. Se la sinistra necessita di uno sponsor o di trovare un alto rappresentante per acquistare credito davanti agli elettori, prenda pure Papa Francesco, colori anche lui, politicizzi persino lui. Io non mi sento offeso per questo e, pure qualora fossi cristiano e non ateo, come mi dichiaro, non credo affatto che mi considererei insolentito. I progressisti, quando il pontefice era in vita, lo hanno spesso attaccato per alcune frasi da questi pronunciate a causa delle quali è stato accusato di sessismo e misoginia. E non mi riferisco soltanto all'aborto.
Penso che la scomparsa di Francesco abbia costituito un evento emotivamente forte, che ha scosso tutti quanti, persino chi non è credente. I media contribuiscono, con la loro narrazione petulante e drammatica, a determinare questo clima di tensione emotiva. Da giorni ormai non si parla di altro che di Francesco. Su tutti i canali e a tutte le ore del giorno e delle notte. In quanto unico protagonista della stretta attualità, la sinistra ha cercato di intestarsi anche il Papa e di trasformarlo in una icona gay alla stregua di Raffaella Carrà. Si tratta di una strumentalizzazione operata abitualmente dai sedicenti antifascisti, abili revisionisti.
Questo non mette in discussione l'autentico spirito cristiano (non politico) che ha spinto una moltitudine impressionante di fedeli a recarsi a Roma in questi giorni per porgere l'estremo saluto a un Papa il quale, al di là di ciò che ha detto e fatto nel corso del suo pontificato, è stato padre e punto di riferimento di tutti i cristiani.
Questo è un bel segnale. Certi valori, quelli delle radici, nel nostro Occidente, che pure ci appare debole e disastrato, quasi pronto al collasso morale, resistono e sono sentiti.Forse siamo più saldi e uniti di quanto crediamo.
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