
- Lo scandalo del caso dell’asilo che ha portato i bambini a pregare in moschea, con tanto di simulazione d'inginocchiamento, non è la decisione di far conoscere la cultura islamica a bambini così piccoli o le maestre velate. Il dramma sta nel fatto che non si tratta di un asilo pubblico e nemmeno di un privato laico, bensì di una scuola legata alla parrocchia locale. Alla Chiesa. Al Vaticano. Al Papa. A Cristo. Capito? Cioè: l’indirizzo dell’istituto dovrebbe essere quello di educare i bambini ad essere buoni cristiani e buoni cittadini, dovrebbe insegnare loro il Padre Nostro e l’Ave Maria. Non pretendo che a quell’età distinguano il messaggio evangelico da quello islamico, ma le maestre dovrebbero sapere che il cristianesimo - di cui la scuola pare sia espressione - non è “uno dei modi" per raggiungere la Salvezza eterna. Ma l’unico. Altrimenti che senso avrebbe pregare Gesù invece di Maometto?
- L’eredità che ci ha lasciato Francesco è anche questa: ovvero la convinzione che l’importante sia pregare, avere una spiritualità, non importa in fondo quale. Invece un cristiano, se si definisce tale, dovrebbe sì rispettare tutte le religioni ma essere convinto e tramandare alle nuove generazioni (evangelizzare, appunto) che tuttavia la Salvezza è possibile solo riconoscendo Cristo come figlio di Dio. Non basta inginocchiarsi e rivolgersi alla Mecca. Altrimenti che senso quella formula “convertitevi e credete al Vangelo”?
- “Pregare per la pace essendo cristiani o pregare per la pace essendo musulmani, fondamentalmente è la stessa cosa”, dice una delle maestre dell’asilo. Siamo morti. Che certe uscite le faccia un asilo pubblico possono anche accettarlo, pur criticandolo. Ma da una scuola parrocchiale no. Non è accettabile.
- Ricordo che alle superiori discutevo spesso con il professore di religione perché dedicava più spazio a conoscere islam, buddismo, ebraismo e ogni altra sorta di fede religiosa anziché parlare di quella cristiana. Che poi la materia si chiama “insegnamento della religione cattolica”, non “storia delle religioni”. Se manco i professori difendono questo ultimo spazio cristiano nelle scuole, come possiamo pretendere che l’Europa non proceda a passo spedito verso la totale abiura delle sue radici?
- Ah: poi ovviamente ci lamentiamo per il presepe a scuola, per la messa di Natale con gli alunni, per gli auguri di Pasqua, ma ingoniocchiarsi ad Allah tutto bene.
- La colpa dei padri non ricade mai sui figli. Ma forse quelle dei figli nascono un po’ anche dall’educazione dei genitori. Impossibile giudicare, senza conoscere. Ma se due dei tuoi pargoli ammazzano due persone a distanza di pochi mesi, in entrambi i casi per futili motivi, forse due domande su come li hai cresciuti dovresti anche fartele. No?
- Zafar Iqbal, 61 anni, pakistano, è un imprenditore di successo titolare di quattro punti vendita tra Bari e Brindisi per un fatturato totale di circa 8 milioni di euro. Mica briciole. Il suo segreto? Ogni giorno si sveglia alle 5 del mattino e lavora fino alle 23. Giù il cappello per Zafar, che si è fatto il mazzo. Raccontino la sua storia ai tanti che pretendono e a quelli che “non abbiamo il lavoro, dateci il reddito di cittadinanza”.
- Un camperista a Comacchio s’è dimenticato la moglie in strada, lei con indosso solo vestaglia e ciabatte. Il poveraccio avrà passato un bruttissimo quarto d’ora… dopo averla recuperata.
- Sapete perché le elezioni in Romania sono importanti? Perché sono una lezione mica da niente impartita a commentatori, intellettuali, scrittori artisti e ad una buona fetta dell’élite politica europea. Sono la dimostrazione che gli elettori se ne fregano degli appelli degli intellò e che non vedono di buon occhio i tentativi maldestri del sistema di eliminare i candidati “scomodi”.
- Il Cardinal Kasper è convinto: “Faremo un nuovo Francesco, non torneremo indietro”. Al contrario di Sua Eminenza, tuttavia, ritengo che la “forza” di Bergoglio, ovvero il suo essere “vicino alla gente”, fosse in realtà il suo grande limite.
Non dico si debba tornare a Ratzinger, ma almeno alla chiarezza teologica e alla fermezza dottrinale di Giovanni Paolo II, quello sì. In fondo è lui il Santo…- C’è una cosetta che non vi dicono sulla fornaia antifà e la manifestazione andata in scena ad Ascoli Piceno. Se volete sapere di cosa si tratta, ne ho parlato qui.
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