La musica della «Dolce vita» fa spettacolo

In fondo è una intuizione niente male: trasformare in uno spettacolo la musica che ha fatto grande i film italiani. Quella di Morricone, Rota, Bacalov, Piovani e via dicendo. Ci ha pensato la Sugar di Caterina Caselli inventandosi il «format aperto» che si intitola La dolce vita - la musica del cinema italiano, e arriva in Italia dopo aver debuttato l'anno scorso a New York davanti a una piena piena zeppa di superstar: «È stato emozionante vedere Woody Allen alzarsi di scatto alla fine e partecipare alla standing ovation», ricorda lei. Allora c'era la New York Philharmonic Orchestra. Stavolta per le (per ora) quattro date italiane c'è la Filarmonica Toscanini, che sarà in scena a Parma l'8 luglio, a Spoleto il 10, il 23 agosto a Rimini e il 30 novembre a Milano. Ma a far la differenza rispetto alla versione americana sarà anche il cast di cantanti. Da Alice a Tosca a Federico Paciotti e Morgan passando per un giovane violinista che sta già facendo parlare di sé: Andrea Obiso. Ciascuno di loro interpreterà arie e canzoni che sono legate per sempre al nostro cinema. Ad esempio Alice canterà You're lucky da C'era una volta il West e More di Riz Ortolani dal film Mondo cane . Oppure Tosca affronterà Buongiorno principessa composta da Nicola Piovani per La vita è bella . E Federico Paciotti, che si sta laureando tenore all'Accademia di Santa Cecilia a Roma, interpreterà E penso a te di Morricone per Incontro di Enrico Maria Salerno (con le parole di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro). Caso a se stante quello di Morgan, impegnato con il «tema di Geppetto» da Pinocchio . Ospite speciale per tutte le serate, tranne quella di Rimini, sarà Raphael Gualazzi che per l'occasione si è «inventato» una rivisitazione al pianoforte della colonna sonora di Amarcord di Fellini che è, dice lui, «il mio film preferito perché rappresenta bene la mia terra».

Il tutto accompagnato da video d'epoca e video appositamente studiati per questo spettacolo.

Insomma, La dolce vita è un «format aperto» perché potrebbe accogliere altre esecuzioni e altre musica a seconda degli ospiti. E potrebbe anche finire in tv, magari in un futuro prossimo venturo.

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