Preparate lo smoking: tappeto rosso a Cannes per la 70esima edizione d'un festival (17-28 maggio) che sarà un momento di spensieratezza, mentre sale la febbre politica sia in Francia, al voto tra una decina di giorni, sia nel mondo, scosso dal terrorismo islamico. «Anche se Cannes non può ignorare la politica», sottolinea il presidente del festival, Pierre Lescure. Leviamoci il dente: appena due italiani, nella sezione Un Certain Regard: Sergio Castellitto con Fortunata, dove Jasmine Trinca fa una tormentata madre divorziata e Annarita Zambrano con Dopo la guerra, coproduzione franco italiana, tra le Landes e Bologna, e affresco del terrorismo italiano sotto la «dottrina Mitterrand», quando militanti di estrema sinistra trovavano rifugio a Parigi. «Fortunata è un aggettivo qualificativo femminile singolare, ma è anche il nome di una donna e, soprattutto un destino», dice Castellitto, in coppia di lavoro con la moglie Margaret Mazzantini: i due, in tandem pure con Non ti muovere, al festival nel 2004. Quanto alla Zambrano,è italiana soltanto di nascita: vive e lavora a Parigi da anni. Diciotto i film in competizione, giudicati dalla giuria guidata da Pedro Almòdovar, e zero titoli tricolore in gara. Però, vari francesi in concorso: da Le Redoutable di Michel Hazanavicius, sul pioniere della Nouvelle Vague, Jean-Luc Godard a L'Amant double di François Ozon, habitué della Croisette a Rodin di Jacques Doillon, con Vincent Lindon nel ruolo dello scultore. Aprirà il festival Les fantomes d'Ismael di Arnaud Desplechin, con Marion Cotillard.
Gioca in casa Michael Haneke, due volte «palmato»,con Happy End, sui migranti di Calais ed è attesa Sofia Coppola con The Beguiled. Fanfare per Netflix, che piazza due film in concorso: Okja e The Meyerowitz Stories, visibili sulla piattaforma per abbonamento. Favole in streaming, però al festival.
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