Cultura e Spettacoli

L'adolescenza spiegata agli adulti

Nel catalogo Netflix è disponibile dallo scorso luglio la seconda stagione di "Non ho mai...", la serie tv che racconta la vita di Devi, una 15enne ossessionata dalle apparenze

"Non ho mai...", l'adolescenza spiegata agli adulti

"Non più fanciullo, non ancora adulto", così l’Enciclopedia Treccani definisce gli adolescenti: ragazzi, in età compresa tra gli undici e i 20 anni, alle prese con un "periodo particolarmente problematico dell’esistenza". Vedono il loro corpo cambiare, il loro carattere irrobustirsi, le loro passioni infiammarsi, il loro futuro prendere forma. Durante questa fase solitamente nascono i primi interessi sessuali, i primi amori e i primi conflitti, specie nei confronti della famiglia di provenienza. L’adolescenza è un periodo così sfaccettato, da offrire molteplici possibilità dal punto di vista narrativo. L’argomento è stato già indagato in lungo e in largo e probabilmente lo spettatore medio non sentirà la necessità dell’ennesima teen drama: cosa altro ci sarà da dire sull’adolescenza, che migliaia di film e serie tv precedenti non abbiano già raccontato? Eppure pochi prodotti hanno raggiunto finora l’onestà di "Non ho mai…", divisa in due stagioni, disponibili sulla piattaforma Netflix.

La serie tv pensata da Mindy Kaling e Lang Fisher racconta la storia della liceale Devi Vishwakumar, una ragazza indiana, nata negli Usa, nella San Fernando Valley, dove vive con la madre Nalini e la cugina Kamala. È una ragazza promettente, con tutte le carte in regola per essere ammessa a Princeton, uno dei college americani più prestigiosi. C'è solo un problema: è una combinaguai a tratti odiosa, come solo un'adolescente sa essere.

La trama delle prime due stagioni di "Non ho mai…"

Devi ha 15 anni ed è alle prese con un periodo complicato, perché è straniera, intelligente ma non esattamente bella, non molto popolare a scuola almeno fino a quando non è rimasta orfana di padre ed è diventata paralitica.

Prima della pausa estiva, durante un saggio musicale nella sua scuola, l’adorato papà, Mohan, ha avuto un malore ed è morto. Solo una settimana dopo, le gambe di Devi hanno smesso di funzionare: i medici hanno ipotizzato che la paralisi fosse dovuta a ragioni psicosomatiche e per questo risolvibile una volta affrontata la perdita di Mohan. Decisamente un bel problema, visto che la ragazza non sembrava voler elaborare il lutto, costringendosi a vivere una vita in carrozzina. Fortunatamente, la medicina non è mai stata una scienza esatta: un giorno, alla vista di Paxton Hall-Yoshida, il ragazzo più bello del liceo, Devi è riuscita ad alzarsi in piedi e a camminare, davanti agli occhi commossi della madre Nalini.

Per il nuovo anno scolastico, Devi sembra avere delle aspettative molto alte. "Vorrei davvero avere un fidanzato. Ma non tipo il secchione, primo della classe. Direi uno che pratica sport. Anche se è stupido, non fa niente", chiede l’adolescente agli dei indù, prima dell’inizio delle lezioni. E le divinità la ascoltano: Paxton viene inserito nella sua classe del corso di storia, ma non si accorge di lei, fino a quando la ragazza non gli offre la sua verginità. Lui accetta e i due iniziano a vedersi: si conoscono, si confrontano e scontrano, senza mai andare "al sodo".

Il tempo passa e il loro rapporto sembra evolversi in una tenera amicizia, anche se Devi vorrebbe qualcosa di più e si illude di fronte a ogni gesto d’affetto del ragazzo. Per non cadere vittima della friendzone, bugia dopo bugia, la 15enne costruisce una vita finta, rischiando di rimanere schiacciata dal turbine di menzogne che lei stessa ha creato. Finisce con il ferire tutti: le sue migliori amiche, Eleonor e Fabiola, Paxton, la sua famiglia. C’è una sola persona che sembra non farle mancare mai il suo sostegno, nonostante i suoi colpi bassi: Ben Gross, suo compagno di scuola dai tempi delle elementari, nonché sua nemesi. Ben è l’opposto di Paxton: bravo a scuola, poco atletico, tremendamente solo. Le attenzioni del ragazzo nei suoi confronti convincono Devi a concentrarsi su qualcuno "alla sua portata".

Non ho mai... Paxton contro Ben

Proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto, Nalini comunica a sua figlia la decisione di voler lasciare l’America per ritrasferirsi in India, contro la sua volontà: Devi si sente una vera statunitense e a fatica accetta le rigide tradizioni indiane. La tensione famigliare giunge al culmine. La situazione si complica ulteriormente quando anche Paxton si dichiara. Ben o Paxton? La scelta è molto difficile: il primo stimola Devi intellettualmente, l’altro fisicamente. Inizialmente la ragazza tentenna e rimanda la sua decisione, mantenendo il piede in due scarpe e mettendo a rischio il rapporto che ha costruito con entrambi.

Come se servisse altro pepe nella sua vita, Nalini inizia a uscire con un altro uomo, il primo da quando è rimasta vedova, e arriva nella scuola di Devi una nuova alunna, Aneesa, un’altra ragazza indiana, solo apparentemente più carina e simpatica, che sembra piacere a Ben. Devi, sull’orlo di una crisi di nervi e in preda alla gelosia, commette altre "devate", termine coniato dalle sue amiche per indicare una serie di disastri, e sembra sul punto di perdere tutto ancora una volta. Riuscirà a mettere le cose a posto? Probabilmente sì: "Non ho mai…" è la prova tangibile che l’adolescenza rappresenta una fase della vita complessa, ma a cui, dopo scivoloni e tempeste improvvise, inaspettatamente si sopravvive.

"Non ho mai…", ci sarà una terza stagione?

Il secondo capitolo della serie tv è uscito circa un mese fa e secondo il sito Comingsoon ha scalato la top 10 di Netflix in circa 80 Paesi, rimanendo stabilmente in classifica per diverse settimane anche in Italia. Netflix, però, non ha ancora confermato l’uscita della terza stagione di "Non ho mai…".

Esistono almeno tre buoni motivi per vedere questa teen drama e amarla. Il primo è proprio Devi Vishwakumar, la protagonista di "Non ho mai…". È un'adolescente da manuale: insicura, egoista, gelosa, volubile, bugiarda, ossessionata dal giudizio altrui, a volte cattiva nei confronti del prossimo, altre talmente sensibile da rimanere ferita. Ci saranno momenti in cui lo spettatore la odierà profondamente e sarà sul punto di spegnere la tv, altri in cui vorrà stringerla in un abbraccio, un po’ come se fosse un amico, un fratello o un genitore con un pizzico di esperienza in più.

"Non ho mai…" sa spiegare agli adulti quello che accade nelle vite degli adolescenti, senza censure e drammi, ma con tanta ironia. L’umorismo ancora una volta è la chiave della narrazione. La serie tocca spesso i toni della soap opera: situazioni assurde e inverosimili sono all’ordine del giorno nella vita di Devi che, nonostante questo, appare così reale.

Ed ecco il secondo motivo per vedere questa serie tv: affronta vari temi, dedicando il giusto spazio a ognuno, evitando l’effetto "calderone". Nella prima stagione si parla di integrazione, elaborazione del lutto, rapporto genitori-figli, nella seconda di disturbi alimentari e relazioni tossiche. Sono tutte problematiche che possono fare capolino nelle vite degli adolescenti, in varia misura, e di cui è giusto parlare.

Non ho mai... Devi e le sue amiche

Infine è lodevole il messaggio ultimo che la serie vuole trasmettere agli spettatori, specie a quelli più giovani, ossessionati spesso dalle apparenze. Gli autori di "Non ho mai…" fanno un uso costante degli stereotipi con il solo scopo di ribaltarli. Vediamo Paxton ad esempio: è un atleta con un futuro radioso nel nuoto, il suo aspetto sembra quello del classico ragazzo "tutto muscoli e niente cervello". Eppure non è così: ha ingannato tutti, anche la stessa Devi, che finisce per innamorarsi di lui. Come si suol dire: "Mai giudicare un libro dalla copertina".

Per queste tre ragioni, "Non ho mai…" si dimostra essere una serie di successo che merita un happy end da lasciare senza fiato. Dello stesso parere sembrano essere gli stessi ideatori, Mindy Kaling e Lang Fisher, che hanno concluso la seconda stagione con un finale aperto, lasciando intendere di voler proseguire la narrazione. Prima dell’ultimo ciak, Devi si chiede come sarà la sua vita nei mesi futuri.

Senza dubbio se lo stanno domandando anche gli spettatori, e sarebbe un grave errore, una così detta “devata”, lasciarli senza risposte.

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