Le nuove colonne sonore sono cose da rockettari

Le nuove colonne sonore sono cose da rockettari

Non più i «soliti» Ennio e Andrea Morricone, Nicola Piovani, Franco Piersanti, Andrea Guerra, Paolo Buonvino, Pivio e Aldo De Scalzi, Giuliano Taviani, Manuel De Sica, Pasquale Catalano, Teho Teardo. Ossia gli autori delle colonne sonore più richiesti per i film italiani. Ma ormai da un paio di anni il nostro cinema sta assistendo a un vero e proprio rinnovamento del linguaggio musicale affidato sempre di più a band e artisti di culto della scena alternativa. Autori capaci di imprimere il proprio peculiare carattere artistico ai film che sono chiamati non più ad accompagnare ma proprio a commentare. Tra i casi recenti e più paradigmatici troviamo quello del film Ruggine di Daniele Gaglianone, presentato nelle Giornate degli autori dello scorso Festival di Venezia, in cui il paroliere ferrarese Vasco Brondi con il suo progetto Luci della centrale elettrica ha firmato in versione vocale e ritmica l’affascinante singolo Un campo lungo cinematografico. Un valore aggiunto del film prodotto da Domenico Procacci (con la sua Fandango è il capofila di questa nuova tendenza musicale) che ben si accorda con questa dura storia interpretata da Filippo Timi, Stefano Accorsi, Valerio Mastandrea e Valeria Solarino.
Sempre a Venezia, alla Settimana della critica, è stato presentato Missione di pace di Francesco Lagi in cui un cantautore di culto come Bugo (al secolo Cristian Bugatti) ha alzato il tiro dell’innovazione prendendo parte anche come attore al film oltre che come autore delle musiche tra cui spicca la bellissima I miei occhi vedono. Il suo non è l’unico salto davanti alla macchina da presa. Anche la band Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo, fondata sul finire degli anni ’90 a Torino da Fabio Perugia, Max Viale e Gianluca Della Torca, ha interpretato se stessa nel film La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli in uscita nei prossimi mesi, tratto dal romanzo di Walter Veltroni e prodotto non a caso - ancora una volta - da Fandango. I Gatti sono di nuovo i compositori della colonna sonora come per l’opera precedente della regista, Cosmonauta, e come per il recente Bar Sport ispirato al primo romanzo di Stefano Benni con la regia di Massimo Martelli.
Molto personali anche le musiche di È nata una star il film ancora in sala con Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo in cui il cantautore calabrese Dario Brunori (alias Brunori Sas) firma, tra le altre, la stralunata Amore con riserva. Perché - va sottolineato - quando il cinema italiano in questo campo osa ne viene ampiamente ripagato. Ne sa qualcosa Paolo Sorrentino che per il suo This Must Be The Place è riuscito a coinvolgere uno dei più grandi musicisti contemporanei. Quel David Byrne (ex Talking Heads) che appare anche in versione live in una delle sequenze più suggestive del film con Sean Penn.
Dal sapore internazionale anche l’apporto degli italianissimi Planet Funk (Marco Baroni, Gigi Canu, Sergio Della Monica, Alex Neri, Alexander Uhlmann, Luca Capasso) per La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo mentre è giustamente molto più «glocal» e romanocentrica l’avventura del rapper Amir per Scialla! scritto e diretto da Francesco Bruni che però si adatta perfettamente al racconto di questo film, mai banale, su un padre e un figlio adolescente. Semplicemente perfetta la colonna sonora dei Mokadelic (già molto attivi al cinema) per Acab - All Cops Are Bastard e parecchio ambizioso l’esperimento di Simone Cristicchi per Cose dell’altro mondo di Francesco Patierno il film che fece venire le paturnie alla Lega.


Infine, in questa rapida carrellate delle nuove voci cinematografiche, non possono certo mancare quelle postmoderne di Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli con le canzoni, in cui c’è lo zampino di Rocco Tanica (del gruppo Elio e le Storie Tese autori, tra l’altro, di Pensiero stupesce di Boris Il film), del fenomenale I soliti idioti di Enrico Lando. Come la politicamente scorretta Omosessuali da loro interpretata, oltre che musicata e scritta con Gaetano Cappa, Martino Ferro e Dino Lenny. Un capolavoro.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica