Occhio a Mario, il giornalista che diventerà «cult»

Il fenomeno Risate a denti stretti Su Mtv la serie ideata da Maccio Capatonda. Surreale e ironica

Occhio a Mario, il giornalista che diventerà «cult»

Stai a vedere che questa serie diventerà un cult. Mario, per l'esattezza. Anzi: Mario - Una serie di Maccio Capatonda, in onda da stasera alle 22.50 su Mtv (canale 8 del digitale terrestre). Al grande pubblico ovviamente Maccio Capatonda non è tuttora pervenuto. Ma chi segue l'ironia cult, e ha buona memoria, si ricorderà di Marcello Macchia, più noto appunto come Maccio Capatonda, che è già transitato a glorie alterne per Mai dire lunedì e Tatami tra gli altri. Il suo identikit? È surreale, un po' irreverente, ironico ma non troppo perché il suo stile è induttivo e parodistico, zeppo di improbabili neologismi o di vecchi termini che ai più sembrano appunto neologismi. Più che il tempo dell'attore comico, ha il tempo dello sketch: fulminante, breve, spesso in equilibrio su allusioni onomatopeiche oppure su disorientanti giochi di parole.

Bene, ora Maccio Capatonda (che ha 35 anni ed è anche molto seguito sul web e sui social), diventa Mario, un giornalista abbandonato da neonato davanti alla sede di Mtg, un telegiornale del quale poi è diventato conduttore e del quale il direttore è Paolo Buonanima, suo padre putativo. Come in tutti i plot, ci vuole il cattivo: in questo caso è Lord Micidial che con la sua multinazionale Corporation impone al Tg uno sponsor diverso a ogni edizione. Non potendo garantire un'informazione equilibrata, Mario prova a dimettersi. Ma una clausola (inserita in diagonale nel contratto) gli consente di lasciare il posto solo dopo aver insegnato il giornalismo a Ginetto, suo figlio macroscopicamente stupido. A tutto, ca va sans dire, si aggiunge una sorta di stalking della sua ributtante truccatrice Jenny, che lo ama da sempre e dice pure di essere incinta nonostante gli esami lo smentiscano. Insomma, una storia surreale in pieno stile Mtv da Little Britain (meno cinica) fino ai Soliti Idioti (molto meno volgare) e decisamente indirizzata agli under 30 o poco più. Difatti su www.mtv.it/mario si possono trovare tutte le info sulla serie (di cui adesso partono le prime due puntate, poi vedremo), le migliori gag e persino un blog. Oltretutto interagiscono anche Facebook (www.facebook.com/MarioUnaSeriediMaccioCapatonda) e twitter @Mtvitaly. In poche parole, la multimedialità ormai diventata essenziale per qualsiasi fenomeno giovanile.

Però quella che parte stasera su Mtv è anche un'idea ben piantata nell'attualità, e non solo per gli annosi problemi legati all'editoria di cui Mario e la Micidial sono gli estremi parodistici. È attuale perché parla la lingua che i born digital comprendono meglio: la cronaca disincantata. E talvolta drammaticamente surreale.

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