Offenbach: che gioia

Fra il 150esimo anniversario della morte di Hector Berlioz e il bicentenario della nascita di Jaques Offenbach pare non ci sia partita a favore del primo genio, il Prometeo dell'orchestra romantica. Dunque è ancor più benvenuta l'irruzione nel regno sinfonico del re dell'operetta Secondo Impero. Ascoltare lo spettacolare concerto per violoncello (Concerto militare) di Offenbach nelle mani dello sbarbatello parigino Edgard Moreau è come seguire «un numero pericoloso al circo o un lancio col paracadute.

» Parole di chi accompagna Moreau, il collega cellista Raphaël Merlin, che ci spiega il miracolo del virtuosismo offenbachiano, il quale «prima provoca vertigine e poi euforia. Offenbach è diventato maestro per suscitare lacrime di gioia.»

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