Roma - E adesso sappiamo che sa anche cantare. Se al cinema non fai la rockstar, non esisti e allora Tom Cruise salta sul palco: torso nudo, addominali scolpiti in bella vista e capelli lunghi, che fluttuano mentre lui, 48 anni suonati, zompa assatanato in stile Iggy Popp. E’ cominciato, infatti, il lancio di Rock of Ages, film di Adam Shankman, lo stesso regista che adattò per il grande schermo il musical Hairspray e che rivela al mondo le doti canore di Top Gun.
"Il nonno faceva il cantante lirico, dunque Tom è geneticamente predisposto: vi assicuro che canta benissimo. Alla prima lezione di canto, ha subito rivelato il suo talento". Siamo alla quarta Missione impossibile, visto che Cruise si cala nei panni di Stacee Jaxx, leggendario hardrocker degli anni Ottanta? Stando alle prime foto, Tom topless fa la sua porca figura, mentre dobbiamo credere sia al regista,incaricato d’infondere la stessa adrenalina dell’omonimo musical di Broadway, sia alla moglie di Tom, Katie Holmes.
"Tom è un interprete formidabile. La sua voce è incredibile. Da noi c’è sempre musica", ha scandito la signora Cruise. Autenticità live, dunque, per rincorrere Sean Penn, rockstar capellona nel film di Paolo Sorrentino This must be the place, ma anche voglia di misurarsi con un ruolo terribilmente in voga. Se in Tropic Thunder la star di Mission Impossible dimostrava di saper ballare, qui canta dal vivo brani di Bon Jovi, Styx, Pat Benatar, Twisted Sister e altri ancora. La storia di Rock of Ages, che nel cast assembla professionisti come Alec Baldwin, Mary J.Blige e Catherine Zeta-Jones, è quella d’una ragazza di provincia (Julianne Haugh) in cerca di avventure a Los Angeles. Dove incontrerà il rocker stracittadino Stacee Jaxx, col quale avrà una relazione amorosa, scandita dalle hit rockettare in voga nel 1987, anno in cui la vicenda si svolge. Sullo sfondo del Sunset Strip, club dove si sono esibiti tutti quelli che contano, assisteremo agli assolo di Tom, scatenato quando canta Wanted dead or Alive di Bon Jovi.
Lo stesso locale losangelino è di scena in When you’re strange, l’interessante docufilm di Tom Dicillo su Jim Morrison dei Doors e narrato da Morgan, in prima tv su Studio Universal il 3 luglio e ora nelle sale, che iniziano a svegliarsi. C’è, infatti, una grande richiesta, da parte del pubblico giovane e meno giovane, di film e documentari su icone rock del passato e del presente. A quarant’anni dalla morte di Jim Morrison,motore pulsante della risposta americana ai Rolling Stones, scomparso a soli ventisette anni, si riaccende il fuoco della trasgressione a base di LSD, alcol e poesia,marcante nei Sessanta rivoluzionari. Certe atmosfere trasognate ed estreme, canzoni dei Doors non dimenticabili, come Light my Fire, rivivono sul grande e sul piccolo schermo per le generazioni, che hanno solo sentito parlare di determinati fenomeni: ora potranno capirne di più, grazie a biopic come When You’re strange. Non ci vuole troppo coraggio a veicolare film sulle rockstar: incassano bene. Come Justin Bieber: Never say Never in 3D (12 milioni di dollari al box-office Usa), che narra il dietro le quinte del tour mondiale dell’idolo pop. Nato su Internet, il fenomeno dell’Ontario dà vita al biopic di Davis Guggenheim, che riprende Justin mentre firma assegni, o passeggia con Rihanna, non senza ripercorrere la sua drammatica infanzia.
E noi,quanto a rockermania? Lemmi lemmi, scopriamo che le rockstar "tirano": a metà settembre, Rai Due manda in onda Delitti Rock, con Massimo Ghini a raccontare le morti inquietanti della musica: da Jim Morrison a Kurt Cobain, da Syd Vicious a Luigi Tenco, ne sentiremo delle belle.A fine novembre, poi, Medusa manderà nelle sale il docufilm Campo Volo, starring Ligabue durante i suoi concerti estivi. "E’ un’esperienza filosofica", commenta Giampaolo Letta. E noi gli crediamo.
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