"Dal Padrino a Dottor Zivago vi canto il cinema da ascoltare"

Esce in 75 paesi il cd con le colonne sonore di grandi film. "Trovare sorprendenti brani inediti ormai è quasi impossibile"

"Dal Padrino a Dottor Zivago vi canto il cinema da ascoltare"

Così si presenta un disco: parlando solo del disco. Niente polemiche, dichiarazioni di voto, j'accuse o sarabande spettacolari. Andrea Bocelli l'ha fatto nel posto migliore, il salotto di casa sua, poco distante dallo studio dove ha inciso (molte) parti di questo Cinema , che esce oggi in 75 paesi. «Il filo conduttore è la bellezza», dice lui. In realtà sono le colonne sonore di alcuni dei film più belli della storia, delle quali ha scelto i motivi più famosi: da Moon River (da Colazione da Tiffany ) a L'amore è una cosa meravigliosa (dal film omonimo) passando per Il fantasma dell'opera e Love Story . Disco sorprendente perché pressoché inattaccabile: la sua voce è al massimo del colore e della potenza (in Ol' man river ha una favolosa estensione che copre tre ottave), gli arrangiamenti rendono quasi sempre l'intensità della musica (piccolo appunto forse nel medley di Malena e C'era una volta in America ), la produzione è epica senza diventare retorica (si è riunito il trio David Foster, Humberto Gatica e Tony Renis) e aleggia un garbo complessivo che sgancia il disco dal sospetto di semplice operazione commerciale. Insomma, dopo aver ricevuto un prevedibile consenso planetario, Cinema potrebbe aprire una serie di dischi tratti dalle colonne sonore e firmati dalla voce del tenore più famoso del mondo.

Sarebbe un'idea, caro Bocelli.

«Intanto questo è un disco che avevo in mente già da tempo, da quando ero ragazzo e ascoltavo questi brani cantati da Sinatra o Mario Lanza. Un'idea che poi si è rafforzata quando li cantavo io nei pianobar».

La musica da cinema è spesso sottovalutata.

«Invece è straordinaria, anche perché può permettersi di rimanere fuori dagli schemi e tocca l'anima anche di chi non ha visto il film. È la cornice di un quadro e lo rende più bello».

È naturale chiederle quale sia il suo rapporto con il cinema.

«In realtà non sono mai stato un appassionato del cinema strettamente inteso. Anche da bambino (l'artista ha perso la vista prima dei dieci anni - ndr ) non amavo rinchiudermi in sala in mezzo a sconosciuti, piuttosto lo vedevo in salotto con i miei. Oltretutto, sono sempre stato un lettore molto accanito e spesso i film discendono da libri che io puntualmente ho già letto. Quando ti fai un'idea dei personaggi, è poi difficile ritrovarsi in quelli immaginati dal regista».

Non sarà sempre così.

«Ovvio, ci sono capolavori che non è possibile non conoscere e l'Italia è in prima fila anche in questo, da Fellini a Zeffirelli».

In questo disco canta in cinque lingue (italiano, francese, inglese, spagnolo e persino siciliano) e ha duettato con due ospiti piuttosto imprevedibili.

«In E più ti penso , tratto da Malena e C'era una volta in America , duetto con Ariana Grande che è un idolo dei miei figli. Quando lei è venuta nella mia casa di Miami, Matteo è arrivato e, quando se l'è vista di fronte, ha detto “non ci posso credere”. Mi piace l'idea che la musica possa attraversare e raggiungere varie generazioni, perciò misurarmi con lei, che ha registrato durante il tour in Giappone, è stata una bella sorpresa».

In No Llores por mí Argentina da Evita , di fianco a lei c'è Nicole Scherzinger che ha cantato con le Pussycat Dolls. Ma la sorpresa è che in Cheek to cheek la voce femminile è di sua moglie Veronica Berti, figlia del tenore Ivano.

«Cantiamo spesso insieme nella vita di tutti i giorni, ma stavolta lei canta di più...». (sorride - ndr )

Tony Renis spera in uno speciale su Raiuno e che lei possa cantare in E più ti penso con Ariana Grande al Festival di Sanremo. Nel frattempo domenica si esibirà con Tori Kelly agli Mtv European Music Awards di Milano.

«A Sanremo sarebbe interessante ma bisogna avere un'idea, perché nella vita non bisogna mai esserci per il semplice gusto di esserci. Per esempio, gli Mtv Awards sono un evento insolito per me, pieno di tanti ragazzi».

Molti di loro ascoltano anche Il Volo.

«Sono bravi e il tempo ci dirà di quale pasta sono fatti. In ogni caso invidio loro il fatto che sono in tre e possono quindi dividere per tre il lavoro: io devo fare tutto il lavoro da solo».

Stavolta almeno non ha dovuto scegliere nuove canzoni inedite.

«Oggi è difficile trovare bei brani inediti. Se ne scrivono da oltre un secolo e la lavagna della musica è ormai quasi piena».

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