Cultura e Spettacoli

Paolo Virzì: "Sarò al flash mob delle sardine, ma mi nasconderò"

Il prossimo 14 dicembre Roma sarà invasa dalle sardine e, al flash mob organizzato, parteciperà anche il regista Paolo Virzì: "Guai, però, a farmi vedere"

Paolo Virzì: "Sarò al flash mob delle sardine, ma mi nasconderò"

Il prossimo 14 dicembre le “sardine” si ritroveranno a Roma, in piazza San Giovanni, e al flash mob organizzato da questo movimento nato più con il ruolo di “un anticorpo che come movimento politico”, parteciperà anche il regista Paolo Virzì.

Nel corso di un incontro con il pubblico al teatro "La Compagnia" di Firenze dove sarà insignito del "Pegaso d'oro" della Regione Toscana, il regista si è trovato a riflettere sulla situazione politica italiana facendo riferimento al movimento delle sardine nato dopo la manifestazione di Bologna. I quattro trentenni - Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa – che hanno promosso la manifestazione nella piazza bolognese, dalla quale è partita l’ondata delle sardine, si sono detti pronti a conquistare varie città italiane e, a conclusione di questa loro iniziativa, ci sarà proprio il flash mob in uno dei luoghi simbolo della Capitale.

Il loro intento, sposato anche da Paolo Virzì, è di riappropriarsi della politica. “Noi siamo nati in contrapposizione a Salvini e sono contento che a 300 metri ci sia lui proprio perché accentuiamo le differenze tra questa piazza che presenterà creatività, gratuità e relazioni sociali [...] rispetto a chi si chiude dentro a una stanza, dietro a un computer, e costruisce tutto su una immagina falsa che la gente oramai ha capito che non rispecchia”, ha spiegato Mattia Santori ai microfoni di Rai 3.

Un’idea, dunque, condivisa anche dal regista Virzì che, però, pur partecipando al flash mob previsto a Roma, starà ben attento a non farsi vedere. “So che a Roma stanno organizzando un flash mob delle sardine, io andrò, ma mi nasconderò perché guai a fare le liste delle celebrità di chi vi partecipa – ha detto lui - . Preferisco aiutare a pulire la scuola dei miei figli il sabato pomeriggio che espormi pubblicamente, perché penso che sia più utile”. Virzì, tuttavia, non ha nascosto una certa paura riguardo il periodo storico che stiamo vivendo.

È un momento difficile, oggi bisogna tenere gli occhi e le orecchie aperte. Sta soffiando un vento preoccupante – ha sottolineato - . I temi del cambio climatico non vanno visti solo da un fronte ambientalista. È un qualcosa che riguarda tutti. Penso al rischio di Venezia che potrebbe non esserci più, così come altri posti nel mondo. Mi spaventano gli impresari della paura e chi racconta bugia su questi temi”. Poi, una riflessione sull’uso dei social: “Stanno intossicando il paese e mettendo a rischio la democrazia. Il mondo pubblico è segnato da bugie, odi, divisioni. C'è anche una narrazione tossica del nazionalismo, si parla di sovranismo e muri. Si mette in moto un meccanismo di regressione e queste cose mi fanno ribollire il sangue.

Quelli come me penso che dovrebbero fare un passo indietro perché sono stati utilizzati malamente in passato”.

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