Cultura e Spettacoli

Perché i manga ci piacciono tanto

Azione, romanticismo, formazione: storie di adolescenti che conquistano gli adulti

Perché i manga ci piacciono tanto

Marzo 2020, l'Italia è chiusa per Covid. Impossibilitati a recarsi in edicola e fumetteria per acquistare quegli strani giornaletti che si leggono al contrario, i nostri giovani trovano un modo alternativo per approvvigionarsi: la rete. Da marzo a maggio le nuove uscite sono sospese, ma le serie disponibili online sono numerose e per tutti i gusti: avendo molto tempo a disposizione per via del lockdown, migliaia di ragazzi cominciano a comprare sui siti delle grandi librerie. È un numero di copie elevato, che prima sfuggiva ai conteggi ufficiali: edicole e fumetterie sono infatti canali di vendita che non vengono rilevati da Gfk, società di raccolta dati. Le classifiche ne sono scosse: tra un Harry Potter e un Geronimo Stilton, entrano di prepotenza gli albetti delle saghe di Jujutsu Kaisen, Demon Slayer e l'immancabile One Piece. Aumenta sul web anche la ricerca di anime, cioè film e serie animate spesso derivate dai manga. Le piattaforme digitali fiutano il trend e ampliano la loro offerta calibrandola sul gusto degli adolescenti.

È un processo che si autoalimenta in maniera irreversibile: oggi nei grandi megastore librari i metri di scaffali dedicati ai manga sono moltiplicati rispetto al pre-pandemia, in modo da intercettare una parte del pubblico delle fumetterie, e la tv digitale si è arricchita di canali dedicati. Senza contare il ruolo giocato da Crunchyroll, servizio di streaming specializzato in anime acquisito da Sony nel 2021. Capita quindi che dal fumetto si passi alla serie o viceversa, prima si scopre la versione tv e poi si acquista l'intera collana cartacea.

Perché i manga piacciono è presto detto: incontrano a livello contenutistico le preferenze di un pubblico variegato tanto quanto il parco titoli presente sul mercato. Insomma, c'è una storia per ogni lettore, come spiega lo storico francese Jean-Marie Boissou: «l'offerta è ormai tale che chiunque può trovare un manga di suo gusto». Ridurli a una moda, a un fenomeno passeggero è sbagliato: sono un prodotto editoriale ben congegnato, che si rivolge a precisi target di pubblico dai gusti definiti e che riesce a stabilire con essi un legame profondo. Se i moderni censori guardassero oltre i concitati scontri, le esplosioni, le immagini caricaturali, scoprirebbero la grande capacità di manga e anime di parlare alla Generazione Z. I protagonisti delle storie sono un mix di sfrontatezza e fragilità, slancio e paura, sicurezza e tenerezza: la quintessenza dell'adolescenza. Nei manga i nostri figli ritrovano i propri desideri, le paure, i traumi, la ribellione, le incertezze sull'aspetto fisico, la scoperta della sessualità, la formazione della personalità in un mondo che sembra ostile (l'autoritarismo dei genitori, le regole sociali, la competizione con gli altri, l'inadeguatezza nei rapporti amorosi). Riconoscono sé stessi attraverso le emozioni descritte, prendono coscienza delle proprie aspirazioni. Si immedesimano nel faticoso percorso di crescita dei personaggi.

Anche perché il tutto è narrato con un linguaggio - soprattutto a livello grafico - che esalta la dimensione emotiva delle storie. E, cosa non da poco, all'interno delle opere gli adulti rimangono sullo sfondo e il giudizio da parte dell'autore è sospeso: sono gli stessi personaggi che, evolvendo attraverso gli eventi, compiono una riflessione sul proprio operato, maturando delle scelte.

Lo zoccolo duro dei lettori italiani è fra i 14 e i 30 anni, e gli adolescenti fanno la parte del leone. Attenzione però. Manga vuol dire fumetto, e questo medium (chiariamolo una volta per tutte: il fumetto non è un genere letterario bensì un mezzo di espressione diverso dalla letteratura, e possiede regole proprie e caratteristiche peculiari) in Giappone si ramifica in prodotti editoriali distinti per fasce d'età. I lettori sono infatti rigorosamente segmentati. Tra le categorie principali troviamo gli shonen, che si basano sull'azione e sono spesso ambientati in mondi fantastici. Pensati principalmente per l'adolescente maschio, piacciono anche alle ragazze e agli adulti. My Hero Academia, Naruto e One Piece sono tra i titoli più noti. Fanno da contraltare i romantici shojo, dedicati all'universo femminile adolescenziale, con al centro relazioni amicali e amorose e i problemi di cuore. Molto apprezzati, tra gli altri, Banana Fish, Mars e 36000 secondi al giorno. Passando all'età adulta ci sono gli josei, dove protagoniste donne sono calate in spaccati di vita quotidiana e lavorativa più realistici. I seinen sono indirizzati ai maschi adulti, affrontano tematiche più complesse e mature rispetto agli shonen e possono permettersi qualche scena esplicita, anche se il pubblico maggiorenne in cerca di emozioni forti si rivolge agli hentai, dal contenuto pornografico.

Tutto ciò permette di diversificare ampiamente i temi trattati, le trame, gli ambienti e i personaggi, contribuendo a far presa sul pubblico. E, come dicevamo, i manga sono un prodotto di evasione che coinvolge appieno il lettore nel difficile processo di cambiamento ed evoluzione dei protagonisti. Nel dipanarsi delle storie c'è uno sviluppo emotivo che parte da una situazione di disagio, di svantaggio, e non è raro che si affrontino temi concreti come il bullismo, la disabilità, il suicidio, le dipendenze, le questioni legate al genere, l'esclusione dal gruppo, la perdita di una persona cara... L'adolescente non solo ritrova il proprio mondo interiore, ma viene anche portato a riflettere sui rapporti con gli altri e a sviluppare empatia nei confronti del prossimo. «Dentro quelle storie, in quei mondi, c'è qualcosa che parla di loro... Leggere le loro storie, quindi, può aiutarci a conoscerli meglio incontrandoli su un terreno neutro»: questo il consiglio dello psicoterapeuta Alberto Rossetti a genitori ed educatori che desiderano entrare in questo universo variegato per scoprirne la valenza educativa e di supporto alle fasi della crescita.

Per finire, qualche consiglio bibliografico. Il corposo volume di Jean-Marie Boissou Il manga. Storia e universi del fumetto giapponese (Tunué) illustra nel dettaglio le ragioni del fascino e del consenso riscosso da manga e anime. I manga, di Marco Pellitteri (Carocci), è un'introduzione teorico-critica alla storia, all'industria, all'arte e al ruolo sociale e mediale del fumetto nipponico. Lo youtuber Kirio1984 è l'autore di Anche mio nonno era un otaku! (ElectaJunior), che spiega il manga ai lettori più giovani. Per approfondire la continua evoluzione del fumetto come medium si rimanda a Che cos'è un fumetto, di Valerio Bindi e Luca Raffaelli (Carocci).

Infine, Alberto Rossetti nel recente Le persone non nascono tutte uguali (Città Nuova) parte dalla propria esperienza clinica per indagare come manga, videogiochi e serie tv raccontano i ragazzi e come questi si formano a partire da storie e narrazioni che gli adulti stentano a comprendere.

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