Philip Pullman è tornato e scuote la "Polvere" sui segreti del mondo...

Diciassette anni per costruire questa nuova storia

Philip Pullman è tornato e scuote la "Polvere" sui segreti del mondo...

La prima sensazione spontanea che proveranno i lettori de La Belle Sauvage (Salani) di Philip Pullman sarà sicuramente di meraviglia. Dal fatto che, anche se lo scrittore inglese ci ha impiegato diciassette anni per costruire questa nuova storia, tutto il suo immaginario è rimasto intatto. La magia narrativa contenuta in questo libro gli permette di costruire infatti un prequel alla trilogia del suo ciclo «Queste oscure materie» che era stata scandito da romanzi come La Bussola d'Oro, La lama sottile e Il cannocchiale d'ambra. Una serie che gli ha permesso, a partire dal 1995, di diventare uno degli autori di fantasy più letti e amati di tutti i tempi. La Belle Sauvage è il primo capitolo (che esce oggi in contemporanea mondiale in oltre venti nazione, Italia compresa) della nuova trilogia intitolata «Il Libro della Polvere», e per anni si è favoleggiato di quello che ne sarebbe stato il contenuto.

Philip Pullman è stato fedele a se stesso e ai suoi lettori, si è dato i tempi giusti per costruire questa storia ed è riuscito ancora una volta a rimettersi in gioco con un libro che riesce a ri-raccontare il suo mondo fantastico ma che vi aggiunge anche nuove prospettive. La Belle Sauvage è costruito in modo che vi si possano avvicinare sia i vecchi che i nuovi lettori, non dà nulla per scontato e si permette anche nuove invenzioni letterarie. Protagonista delle vicende è l'undicenne Malcolm Polstead, il figlio di una coppia di osti che gestisce la locanda The Trout lungo le rive del Tamigi, non lontano da Oxford e vicino alle brumose piane di Port Meadow. Malcolm sogna di diventare uno studioso, magari un astronomo, un teologo sperimentale o persino un apprendista filosofo. La sua aspirazione è di «fare grandi scoperte sulla natura più profonda delle cose» ma in realtà un ragazzo come lui ha poche possibilità di ricevere una borsa di studio e proseguire gli studi. La sua attitudine all'avventura è però garantita dal fatto che quotidianamente, quando il lavoro dei genitori glielo permette, Malcolm può discendere il fiume con la sua canoa che lui stesso ha battezzato La Belle Sauvage.

Pullman è abilissimo a infondere nel suo personaggio un po' dello spirito del Jim Hawkins di Robert Louis Stevenson e un po' dell'Huckberry Finn di Mark Twain e non lo fa casualmente. Malcolm cresce nella sua capacità di conoscere le cose servendo birra, vino e roast beef al The Trout (che ha più di una somiglianza con la Locanda dell'Ammiraglio Benbow) ed è un abilissimo marinaio fluviale che discendendo le acque conosce luoghi e persone, supera dighe e chiuse ed è abituato a visitare il convento di Santa Rosamunda dove le suore sfornano favolosi dolci. A Malcolm, golosissimo delle paste frolle della goffa suor Fenella, il mondo delle monache gli appare favoloso al confronto di quello rigido e soffocante del Magisterium che gestisce l'ordine del mondo. Ed è così naturale che la seconda sensazione che provano i lettori fra le pagine del nuovo romanzo di Pullman sia quella di paura... Un terrore che si accende quando entrano in scena gli agenti della Corte Concistoriale di Disciplina, l'organismo della Chiesa che si occupa di eresia e miscredenza. Uomini dotati di daimon feroci, come scoprirà Malcolm. Li vedrà agire con violenza contro un uomo misterioso che ha con sé un oggetto prezioso: una ghianda. Al suo interno il ragazzo troverà un messaggio che riguarda la Polvere e scoprirà che ci sono segreti difficili da custodire nel suo mondo. Segreti che metteranno in pericolo lui, le suore ma anche la piccola Lyra che alle monache verrà affidata per essere protetta.

Sarà proprio lei la chiave di volta di tutte le peripezie di Malcolm che farà di tutto per portarla fra le mura sicure del Jordan College di Oxford dove Lyra, figlia dell'esploratore Lord Asriel, potrà scoprire il proprio destino.

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