La Sala Grande del Teatro Parenti è stracolma per una serata speciale promossa da La Milanesiana. Una sfida verbale tra sinistra radicale e liberisti su Europa, democrazia e futuro, ovvero tra Yanis Varoufakis, già ministro delle Finanze del primo governo Tsipras, Guido Brera, fondatore del gruppo di risparmio gestito Kairos e Nicola Porro, vicedirettore del Giornale. Tutti e tre hanno in libreria un saggio nei dintorni del tema: per Brera I Diavoli (Rizzoli), che sarà presto un progetto teatrale, per Varoufakis I deboli sono destinati a soffrire? (La Nave di Teseo), e per Porro La disuguaglianza fa bene, sempre per La Nave di Teseo, due edizioni in una settimana. Per Varoufakis il segreto del suo libro è nel titolo con il punto di domanda alla fine: la risposta sarebbe «No», se venisse scelto il suo progetto politico. Il nome del movimento è Diem25. Il lungo intervento iniziale sembra un colto comizio per promuovere la sua «agenda radicale». Obiettivo: a partire dalla tragedia, dimostrare che l'establishment europeo si comporta come i personaggi di Macbeth, Re Lear, Eschilo e Sofocle. Precipita verso il disastro chiudendosi in scatole sempre più piccole fatte di stupide regole. I primi ministri Ue non vogliono e non possono cambiare perché «lo spettro della democrazia» li terrorizza. A Nicola Porro bastano due battute per smontare il comizio di Varoufakis: non si sostituisce un costrutto sociale fallato con un altro costrutto sociale, poiché, come sosteneva von Hayek (economista caro a entrambi i relatori, anche se pare impossibile): «Non esiste un progetto di una minoranza colta, intelligente, tecnocratica, che si possa adattare a una molteplicità di persone che ragionano come individui seguendo le proprie passioni. Non possiamo pensare a tavolino che cosa sia meglio per questa platea ma dobbiamo credere nella platea. Il debole, dunque, chi è?».
Varoufakis ne esce più spesso con battute che con una soluzione concreta: «Si rende conto che l'Europa è così stupida che spesso io e lei ci troviamo d'accordo?», replica a Porro dopo avergli confessato che il suo libro no, non lo ha letto, ma nel 2003 ha scritto per una rivista un saggio con lo stesso tema, ovvero Contro la disuguaglianza. Chissà se il 9 novembre, ospite a Matrix, Varoufakis avrà pronta un'agenda di azioni su cui discutere.
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