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Suicidi, morti violente e attentati: la triste storia della principessa Sissi

Nell'immaginario collettivo Sissi è stata una sovrana piena di gioia di vivere e di bellezza. Ma l'esistenza dell'imperatrice d'Austria è stata costellata da tragedie che ne hanno minato la salute fino alla morte cruenta

Suicidi, morti violente e attentati: la triste storia della principessa Sissi

La Principessa Sissi, in onda questa sera su Rai Movie alle 21.10, è la nota pellicola del 1955 in cui l'attrice Romy Schneider presta il volto alla giovane donna destinata a diventare imperatrice, nel primo capitolo di una trilogia dedicata proprio alla vita di Elisabetta di Baviera. La Principessa Sissi, infatti, è seguito da Sissi - La Giovane Imperatrice nel 1956 e da Sissi - Il Destino di un'Imperatrice, giunto in sala nel 1957.

I tre film raccontano la vita dell'amata imperatrice d'Austria, dai giorni della sua fanciullezza spensierata quando era una duchessa (Sissi, in realtà, non fu mai realmente una principessa), fino alla morte da imperatrice.

La Principessa Sissi, la trama

Elisabetta - chiamata da tutti affettuosamente Sissi - ha sedici anni e ha una vita molto tranquilla e spensierata, lontana dagli intrighi di corte e circondata da una natura in cui si sente profondamente a suo agio. Una tranquillità che viene scossa quando la zia di Sissi, l'arciduchessa Sofia, comunica a sua madre l'intento di voler organizzare un matrimonio tra suo figlio, l'imperatore Francesco Giuseppe, e Elena, sorella maggiore di Sissi.

Sissi e Elena partono insieme alla madre per conoscere questo futuro sposo: le cose però non vanno come previste e uno strano incontro tra l'imperatore e la giovane Sissi cambierà il corso della storia stessa.

Sissi, la vera storia della giovane imperatrice triste

Proprio grazie al cinema, nell'immaginario collettivo Sissi ha sempre vestito i panni di una giovane donna sì sfortunata, ma piena di quella grazia e di quella bellezza che l'hanno resa un mito, una leggenda. Una reputazione che è stata resa possibile proprio dall'indole della principessa Sissi, una donna in grado di combattere contro lo status quo, ribellandosi alla condizione della donna della sua epoca e rifiutandosi di sottostare alle regole della società in cui viveva.

Passaggi Lenti riporta le parole della biografa della principessa Sissi, che scrive: "Si rifiutò di comportarsi secondo le regole imposte dalla sua posizione sociale, perseguendo e raggiungendo con notevole consapevolezza l'obiettivo che solo il movimento femminista del XX secolo è riuscito a formulare con la parola d'ordine autorealizzazione".

Nata la vigilia di Natale del 1837 a Monaca di Baviera, Sissi era un'amante della libertà che la vita in campagna le poteva assicurare e pur non essendo amante dello studio aveva una mente brillante, sebbene di indole fosse alquanto timida. Una timidezza che non frenò Francesco Giuseppe dal preferirla rispetto alla sorella maggiore Elena, detta Nené, che confronto a Sissi aveva modi più eleganti.

La madre dell'imperatore non fu contenta di apprendere dei sentimenti del figlio e sin dall'inizio fu in qualche modo ostile a Sissi, che reputava troppo poco educata e poco adatta alla vita di corte. Il matrimonio tra i due ebbe luogo il 24 aprile 1854 e come spesso accade quelle che nascono come nozze da favola diventano presto una forma di reclusione. Come molte altre sovrane dopo di lei, Sissi accettò di rinunciare alla sua libertà per inseguire l'amore.

Diventata madre, Sissi vedrà la sua libertà venire minata ancora di più. E persino il suo ruolo di genitore la mette davanti alla consapevolezza di essere in una gabbia dorata. Non ha il potere di passare con le figlie tutto il tempo che vuole e persino suo marito comincia a trattarla come una bambina capricciosa. Ben presto la solitudine così come le molte restrizioni che di certo non fanno bene a un'anima libera come quella di Sissi portano l'imperatrice a fronteggiare la depressione. Uno stato mentale che si aggrava nella primavera del 1857, durante un viaggio in Ungheria.

Andando contro il volere della suocera, Sissi decide di portare con sé le figlie Sofia e Giselle, pensando che la visione di una famiglia unita e serena possa aiutare l'Austria a rinsaldare i suoi rapporti con l'Ungheria. Qui, a causa di una febbre presa sottogamba dai medici di corte, muore Sofia, la primogenita dell'imperatrice. La morte della bambina lascia Sissi devastata: non solo per il lutto improvviso, ma anche per il senso di colpa che l'attanaglia nel rendersi conto di essere stata proprio lei a spingere affinché le figlie la seguissero in Ungheria. Tornata a casa la situazione non migliora: a corte è perseguitata da sguardi pieni di accuse, non da ultimo quello della suocera, che sembra renderla l'unica responsabile della morte di Sofia.

Da questo momento in poi Sissi non sarà mai più la stessa: il suo stato di salute peggiora e a niente servono i soggiorni in località marine come Corfù. La morte di Sofia è solo la prima tragedia nella vita dell'imperatrice. Il 30 gennaio 1889, infatti, la sovrana riceve la notizia che il suo terzogenito ed erede al trono, Rodolfo, si è suicidato insieme alla sua amante, Maria Vetsera, a Mayerling. Ad oggi i motivi dietro il gesto sono ancora avvolti da un velo di mistero. Sempre Passaggi Lenti riporta di una possibile lite tra Rodolfo e suo padre. Quest'ultimo non vedeva di buon occhio la relazione che il figlio, sposato e padre di una bambina, aveva con la giovane Vetsera.

La terribile morte di Sissi

La morte di Rodolfo porta Sissi in uno stato di tristezza perenne, che la spingerà a portare sempre e solo abiti neri. Su di lei è caduto un velo eterno di tristezza che la accompagna anche il 10 settembre 1898, quando si reca a Ginevra insieme alla sua sola dama di compagnia. Come racconta TuttoBaviera, l'imperatrice e la sua dama di compagnia si apprestano a fare una piacevole gita sul lago con un battello. Sissi ha nascosto il suo volto dietro una veletta, nella speranza di poter rimanere in incognito.

Mentre corre per prendere il battello, un uomo rimane nascosto dietro un ippocastano, con una lama affilata tra le dita. Come è descritto da Agenzia Comunica, Luigi Lucheni fu un uomo abbandonato sin dalla tenera età e costretto a crescere tra vari orfanotrofi. L'uomo si avventò dunque su Sissi e la colpì all'altezza del petto, in un attentato che durò giusto una manciata di secondi. La dama di compagnia dell'imperatrice cominciò a urlare in richiesta d'aiuto. All'inizio Sissi sembrò illesa: si rimise in piedi con l'aiuto di un cocchiere e riuscì a salire sul battello. Ma poco dopo il vaporetto è costretto a tornare al molo: l'imperatrice, infatti, si accasciò di colpo. Non si risvegliò più, morendo ad appena 60 anni.

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