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Da qui all'eternità, quando Frank Sinatra tentò il suicidio

Da qui all'eternità è un melodramma che porta sullo schermo un Frank Sinatra adombrato dai problemi che stava vivendo fuori dal set e che lo avrebbero spinto a tentare il suicidio

Da qui all'eternità, quando Frank Sinatra tentò il suicidio

Da qui all'eternità è il film di Fred Zinnemann che va in onda questa sera alle 20.55 sul canale TV2000. La pellicola è molto famosa soprattutto per la scena in cui i personaggi di Burt Lancaster e Deborah Kerr si baciano sulla spiaggia, con le onde che gli si infrangono addosso. L'ironia è che questa scena, diventata una perla della settima arte, non era prevista nella sceneggiatura originale, ma è stata girata all'ultimo momento.

Da qui all'eternità, la trama

Uscito in sala nel 1953, Da qui all'eternità prende il via nel 1941, quando il giovane soldato Robert E. Lee Prewitt (Montgomery Clift) viene trasferito alle Hawaii dove i suoi commilitoni cercano di ingannare la noia e l'attesa di una guerra che sembra invisibile tirando di boxe. Prewitt, che in passato era stato un astro nascente di questa disciplina, rifiuta di riprendere gli allenamenti e finisce col diventare il bersaglio di piccole torture e dispetti da parte dei suoi compagni. L'uomo, però, rimane fedele ai suoi principi, al punto da essere preso in simpatia dal sergente Milton Warden (Burt Lancaster), che nel frattempo ha una storia clandestina con Karen (Deborah Kerr). Intanto Prewitt fa amicizia con Lorene (Donna Reed) e con Angelo Maggio (Frank Sinatra), un italo-americano che, proprio come lui, non è riuscito ad ambientarsi del tutto. Mentre la tragedia comincia a serpeggiare tra i commilitoni, all'orizzonte si profila l'attacco delle truppe giapponese ai danni di Pearl Harbor.

La confessione choc di Frank Sinatra

Da qui all'eternità è un film che ha fatto la storia della settima arte e che ha al suo interno alcune scene entrate nell'immaginario di coloro che sono amanti del cinema. Un ottimo risultato ottenuto anche grazie alla forte chimica che esisteva tra i protagonisti. Come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, infatti, tra Montgomery Clift e Frank Sinatra nacque una bellissima amicizia che incluse anche l'autore James Jones, scrittore che aveva redatto il libro da cui il film era tratto. I tre andavano spesso a bere qualcosa insieme e Frank Sinatra ha sempre ricordato come Montgomery Clift lo abbia aiutato a interpretare Maggio nel film: il personaggio tragico dell'italo-americano è riuscito tanto bene proprio perché il famoso cantante dagli occhi azzurri aveva potuto fare affidamento sui consigli del collega. Ma il supporto che Montgomery Clift diede a Sinatra non riguardò solo gli aspetti tecnici del loro lavoro, ma anche ciò che riguardava l'intimità e la vita privata.

Sempre secondo il sito dell'Internet Movie Data Base, Frank Sinatra si confessò con il collega di set, spiegandogli come i problemi nella sua relazione con l'attrice Ava Gardner avessero pesato sulle sue spalle. I due si erano sposati nel 1951 e la loro relazione era diventata famosa perché caratterizza tra litigi violenti e frequenti. Sinatra si era convinto che la Gardner non fosse innamorata di lui, ma che ne avesse solo pietà. Nel 1953 - proprio la data d'uscita di Da qui all'eternità - la Gardner chiese il divorzio. Il dolore di Sinatra per la fine del rapporto fu tale che una sera annunciò a uno sconvolto Montgomery Clift di volersi togliere la vita, proprio perché non riusciva a sopportare la vita senza di lei. In effetti, come spiega anche l'Express, Frank Sinatra tentò di togliersi la vita tre volte a causa della sua relazione con Ava Gardner.

Il tentativo di suicidio più noto avvenne quando l'attrice trovò il compagno seduto sul bordo del letto, con una pistola puntata alla sua testa e riuscì a fermarlo per puro miracolo.

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