Radiogiornale

Radio Zeta ha una storia lunga quarant'anni e in molte zone del nord Italia è stata leader in una fascia di ascoltatori legati al cosiddetto folk italiano, ossia le musiche da balera e le orchestre. Ora rinasce come Radio Zeta l'Italiana, sfoggia la direzione artistica di Lorenzo Suraci, patron di Rtl 102.5, e va a intercettare un pubblico in costante crescita ma finora sottovalutato: quello dei giovani che si avvicinano alle grandi epoche musicali del passato. Oggi, si sa, la musica leggera ha perso gran parte di quella fascinazione che nel corso di tutta la seconda metà del Novecento è diventata una calamita per i giovani. È più un bene di consumo, purtroppo, e molto meno un ideale, una scintilla di passione. Perciò è quasi naturale che i ragazzi provino a guardarsi indietro, scoprendo così vere e proprie ere musicali, appassionanti perché piene di ideali, di speranze ingenue o semplicemente di utopie. E non è un fenomeno da nostalgia canaglia o da revival malinconico. È una sorta di rinascita.

E Radio Zeta L'Italiana, che ha come slogan «Balla la vita!» e può essere ascoltata sia in Fm che sul canale 737 del digitale terrestre oltre che in streaming sul nuovo sito internet, diventa un ponte tra passato e presente, sfruttando un ritmo di allestimento dei programmi molto incalzante e assai moderno, frutto dell'esperienza di Suraci, un uomo che dal nulla ha costruito la prima radio italiana per numero di ascoltatori. Un esperimento. Ma, a giudicare dall'intuizione iniziale, Radio Zeta ha le carte in regola per diventare un riferimento nel panorama radio dei prossimi anni.