Cultura e Spettacoli

Radiogiornale

In fondo Il ruggito del coniglio è uno dei format più agili della nostra radio. E non è un caso che stamattina si sia trasferito al Teatro Carignano di Torino per celebrare la conclusione del Torino Film Festival, del quale la Rai è sponsor principale. Come funzioni uno dei programmi più premiati della radio italiana lo sanno tutti: Antonello Dose e Marco Presta raccontano l'attualità a modo loro, ossia estremamente ironico ma mai volgare, intercalando il dialogo con il pubblico all'ingresso sulla scena di una gigantesco ed eclettico artista come Max Paiella e di una Paola Minaccioni sempre più brava nelle sue imitazioni al limite della parodia. In più, c'è il Maestro Di Giovanni, ormai autentico punto di riferimento. Il linguaggio del Ruggito del Coniglio è diventato riconoscibilissimo grazie a neologismi e a calembour che smascherano i luoghi comuni e sanno intercettare i problemi meno gravi, ma non per questo meno importanti, del pubblico. Il tutto condito da risate e, soprattutto, da nessuna presa di posizione scandalistica o di rottura. Dal lunedì al venerdì fino alle dieci del mattino e sabato e domenica dalle 10,37 in versione Relax, Dose e Presta fanno ciò che la radio dovrebbe sempre riuscire a raggiungere: il divertimento non aggressivo ma disimpegnato, sereno, mai polemico. Un esempio quasi a se stante nel palinsesto di tutta la radio italiana, sempre più autoreferenziale e meno capace di elargire serenità.

E stamattina, in questa puntata speciale con ben 700 spettatori tra il pubblico, ne danno l'ennesima dimostrazione anche in versione «teatrale».

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