In questa fase la radio conferma la sua grandiosa importanza. Come storicamente è accaduto tutte le volte che un popolo ha avuto bisogno di ritrovarsi, la radio c'è. Ogni tipo di emittente, dai network commerciali al servizio pubblico, si è adeguato alla drammatica situazione, mettendosi al servizio dell'ascoltatore. Tra tutte le iniziative, stavolta vale la pena di sottolineare quella di Rai Radio3 che ha messo a disposizione in podcast la più grande biblioteca di audiolibri italiana. Un patrimonio immenso che in questi giorni può davvero essere d'aiuto a chi è fermo in casa, a chi non può muoversi, a chi è da solo. Centinaia di romanzi e racconti letti alla radio e disponibili sul sito della radio, sull'app RaiPlayRadio e su iTunes. Da «Madame Bovary» ai racconti di Jack London, da «Pinocchio» a «Frankestein», il repertorio è trasversale, tocca ogni fascia d'età e ogni gusto o sensibilità letteraria. Non a caso il programma «Ad Alta Voce», in onda su Rai Radio3 dal lunedì al venerdì dalle 17, ha ormai accumulato una quantità di titoli da biblioteca di Alessandria d'Egitto: sterminata. E fate caso alle voci narranti: sono sempre di primissimo piano e totalmente legate all'intensità e alla colorazione del testo che leggono. Ad esempio Anna Bonaiuto con «Lessico famigliare» di Natalia Ginzburg, Marco Cavalcoli con «Ma gli androidi sognano pecore elettriche» di Philip K. Dick, ma anche Lino Guanciale che racconta «Cuore di tenebra» di Conrad o Manuela Mandracchia con le meravigliose e sagge «Favole al telefono» di Gianni Rodari.
Sono momenti di intensità straordinaria che il silenzio obbligato di questi giorni potrebbe ancor di più esaltare. Ed è una forma di servizio pubblico difficile da sostituire e che valorizza ancora una volta la funzione indispensabile della Rai. La stessa che purtroppo si tende a dimenticare riducendola a bagattella politica.
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