Raphael Gualazzi a tutto swing incanta Parigi

Tornerà in Francia il 18 novembre con il progetto internazionale «Jazz Loves Disney»

Antonio Lodetti

È uno dei fiori all'occhiello della scuderia di Caterina Caselli e come molti di loro è diventato famoso anche all'estero. Raphael Gualazzi, pianista di jazz con brio è un abituale frequentatore delle classifiche francesi, e ha inaugurato la sua tournée internazionale con uno spettacolo al Flow di Parigi, un battello-bistrot sulla Senna e con la versione europea dell'album Love life peace. Gualazzi ha ripercorso il suo repertorio, dal recente megasuccesso i antichi successi di Nat Gonella e del re del jum and jive Louis Jordan.

Va in vetta alle classifiche con i dischi, ma si vede che il suo vero mondo è il palcoscenico. «Su disco devi rimanere dentro alcuni canoni prestabiliti - dice Gualazzi - dal vivo puoi rivestire le canzoni come vuoi. Conta l'improvvisazione e i suoni possono mettere un altro abito». Non a caso in concerto si lascia andare e il pop jazz si trasforma in swing e in ballate che ricordano i suoi eroi stilistici. «Sconvolgo completamente gli arrangiamenti, faccio digressioni sui pedali del pianoforte, mi diverto e faccio divertire. Il blues e il jazz sono le mie radici, anche se ho studiato musica classica al Conservatorio dai 14 ai 22 anni. Nel mio cuore ci sono pianisti blues come James P. Johnson e Roosevelt Sykes e poi Fats Waller, Art Tatum, Earl Hines, Oscar Peterson. Tutti artisti che con la loro arte hanno dato lustro e riscattato la cultura afroamericana».

Questo mix di suoni lo ha portato al successo anche a Sanremo nel 2011, ed è un'esperienza che gli piacerebbe ripetere. «Non vado al festival perché non ho pronto un brano forte. Non credo nella competizione musicale ma Sanremo è il miglior veicolo per il lancio della musica. Quindi al festival c'è anche visibilità per il jazz, che in Italia è molto sacrificato a livello mediatico, anche alla radio se ne trasmette poco o niente».

Gualazzi a novembre sarà di nuovo a Parigi. «Il 18 novembre suonerò alla Salle Pleyel una versione di I Wanna Be Like You (The Monkey Song) che ho interpretato nell'album Jazz Loves Disney. Sarà una serata davvero speciale». I prossimi concerti saranno i primi di novembre in Germania, anche lì per battezzare la versione internazionale dell'album.

«Il mio compito è fare l'entertainer, e col linguaggio della musica, anche cantando in italiano, vedo che il pubblico straniero mi segue con lo stesso affetto e la stessa partecipazione. Io continuerò a dare loro il massimo perché ogni concerto è una nuova emozione».

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