La 93enne regina Elisabetta non si piega né davanti allo scandalo Sussex, né davanti a una banale influenza. Come riporta Vanity Fair Sua Maestà ha dovuto cancellare la visita al Sandringham Women’s Institute prevista per l’ora del tè a causa di un banalissimo raffreddore. Inoltre il 2020 si è aperto con la Megxit, l’annuncio con cui Harry e Meghan si sono divincolati dai doveri di corte per volare verso una nuova vita oltreoceano, in Canada. La regina Elisabetta ha dovuto risolvere con fermezza e il più presto possibile la questione Sussex, badando bene di non scontentare l’opinione pubblica inglese. È riuscita con successo nel suo intento, dimostrando ancora una volta di meritare l’appellativo con cui la Storia, secondo Royal Central, potrebbe ricordarla, ovvero “Elisabetta II la Grande”.
Inoltre la monarca ha dovuto firmare il testo della Brexit, giunta ormai alle ultime, decisive fasi. Ha risolto le questioni familiari, i nodi politici e la sua influenza rimanendo ben salda in quel di Sandringham. Neppure lo scandalo innescato da Harry e Meghan è riuscito a scombinare i suoi piani. Come ricorda ancora Vanity Fair Sua Maestà tornerà a Buckingham Palace solo dopo il 6 febbraio, anniversario della morte del padre, avvenuta nella residenza del Norfolk nel 1952. Per tradizione la regina Elisabetta trascorre le vacanze di Natale, il mese di gennaio e parte di febbraio nel palazzo in cui Giorgio VI è deceduto nel sonno e non accetta alcun tipo di cambiamento in questo senso. Avrete sicuramente notato che sono stati i nipoti e il principe Carlo a recarsi a Sandringham per discutere il futuro del principe Harry. La sovrana non ha mosso neppure un passo.
Quando suo padre morì, la giovane Elisabetta era in tour in Kenya. Pur sapendo che il re era malato terminale di tumore, la principessa dovette inchinarsi alla ragion di Stato e compiere il suo dovere. Infatti il sovrano non poteva più esercitare il suo potere e molte delle funzioni regali e degli impegni ufficiali erano state delegate a Elisabetta. Siamo nel campo delle ipotesi a sfondo romantico, ma non è escluso che forse Sua Maestà si senta in colpa per non essere stata accanto al padre negli ultimi momenti. Per questo avrebbe promesso a se stessa di rimanere a Sandringham per gli anniversari, in modo da compensare quell’assenza che comunque non dipese da lei. È probabile che non conosceremo mai il suo pensiero in tal senso, ma la regina Elisabetta ha dimostrato ancora una volta di essere più forte degli eventi.
Il periodo pieno che ha dovuto affrontare e le preoccupazioni non sembrano averla scalfita e sempre a Sandringham si è mostrata vestita d’arancione mentre si recava a piedi in chiesa. Volto sorridente, espressione distesa, come se non fosse successo nulla. Tra pochi giorni rientrerà a Buckingham Palace dove la attende la sua routine. Sveglia alle 7.30 con un tè Earl Grey, latte e qualche biscotto, mentre la radio è sintonizzata sul programma Today della BBC. Dopo il bagno la seconda colazione alle 8.30 senza le salsicce, come ci racconta Vanity Fair, perché troppo pesanti. La regina Elisabetta legge i giornali, le lettere che le arrivano e subito dopo si occupa dei documenti di Stato contenuti nella Red Box, la scatola di pelle rossa.
Solo dopo aver sbrigato le incombenze ufficiali Sua Maestà fa una passeggiata in giardino e pranza da sola tra le 12.30 e le 13. Il tè delle cinque è irrinunciabile e viene servito nella Queen’s Suite. Poi la sovrana torna al lavoro. Ogni mercoledì, dal 1953, incontra il Primo Ministro e alle 19.30 si prepara per la cena.
Quando il principe Filippo viveva con lei questo era il momento in cui si ritrovavano dopo una lunga giornata. Alle 23 la regina Elisabetta va a letto, non prima di aver aggiornato il diario che tiene da 70 anni.
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