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La Regina rinuncia ad Ascot: è la prima volta in 70 anni di regno

La regina Elisabetta ha disertato il Royal Ascot per problemi di mobilità, facendosi sostituire dal resto della royal family

La Regina rinuncia ad Ascot: è la prima volta in 70 anni di regno

La regina Elisabetta ha dovuto rinunciare a uno degli eventi mondani e sportivi a cui tiene di più: il Royal Ascot. Dal 1946, quando era ancora una principessa, Elisabetta II non ha perso un appuntamento di questa gara ippica famosa in tutto il mondo. Magari ha presenziato a una sola giornata, ma c’è sempre stata. Quest’anno, per la prima volta (fatta eccezione per il 2020, in piena pandemia, quando la gara si tenne a porte chiuse) Sua Maestà ha dovuto delegare la sua famiglia, che l’ha sostituita egregiamente.

Elisabetta e il Royal Ascot

I cavalli sono la grande passione della regina Elisabetta. Quasi “un’ossessione”, ha riportato Andrew Morton nel suo ultimo libro “The Queen”. La sovrana ricevette in regalo da Giorgio V il suo primo pony Shetland, Peggy, quando aveva solo 4 anni: “La principessa diceva che se non fosse stata chi era, le sarebbe piaciuto essere una signora che viveva in campagna con un mucchio di cavalli e cani…”, ha scritto ancora Morton. In queste poche parole possiamo intuire tutto l’amore che la sovrana ha sempre nutrito per i cavalli. Quest’anno, per la prima volta dal 1946, Sua Maestà ha dovuto dare forfait a tutte le circa 30 gare distribuite in 5 giornate del Royal Ascot, uno degli appuntamenti centrali della sua agenda fitta di impegni. La causa, hanno fatto sapere i responsabili dell’ippodromo di Ascot, è ancora nei “problemi di mobilità” che hanno costretto la Regina a dire no, seppur a malincuore, a quasi tutti gli eventi in programma per il suo Giubileo di Platino.

Addirittura nel terzo giorno di gare (che si sono svolte dal 14 al 18 giugno 2022) i giornalisti e i fotografi hanno creduto che la sovrana stesse per arrivare quando hanno visto sventolare lo Stendardo Reale sul Royal Enclosure (area riservata alla Regina), segnale incontrovertibile dell’arrivo di Sua Maestà. Invece, spiega il People, si è tratto di un falso allarme, diciamo così: lo stendardo issato era quello della principessa Anna, molto simile nei simboli e nei colori allo stendardo della regina Elisabetta e doveva indicare proprio l’arrivo della figlia della Regina in sostituzione della sovrana. Il Royal Standard, tra l’altro, sventola su una residenza reale quando Sua Maestà vi sta soggiornando.

Non vedere la Regina ad Ascot è stata una delusione per tutti, ma in qualche modo mitigata da un nuovo traguardo: lo scorso 13 giugno la sovrana ha superato, per numero di anni sul trono, il re thailandese Bhumibol Adulyadej. Per diventare la sovrana più longeva della Storia deve battere solo il re Sole Luigi XIV, che ha regnato 72 anni e 110 giorni (però c’è una differenza neanche tanto piccola: il re francese è salito al trono a 4 anni e con la reggenza della madre, Anna d’Austria, mentre Elisabetta II è diventata regina a tutti gli effetti a 26.

Imperdibile Royal Ascot

Royal Ascot è un’occasione imperdibile per l’aristocrazia inglese (e non solo). Fu la regina Anna, nel 1711, ad avere l’idea di questa gara ippica diventata col tempo, a tutti gli effetti, un evento mondano e, perché no, perfino modaiolo. A proposito di moda è bene precisare che il dress code del Royal Ascot è molto rigido: tight e cilindro per i signori, abiti con spalle coperte, lunghi fino al ginocchio, senza scollature audaci, né spacchi per le signore. Queste ultime possono optare per i pantaloni solo se indossano un tailleur, ma devono obbligatoriamente portare il cappello con tesa da almeno 10 centimetri. Le aristocratiche, comunque, sono riuscite ad amalgamare le severe regole d’abbigliamento con la creatività più sfrenata. Simbolo di questa unione tra rispetto della tradizione e fantasia sono proprio i cappellini, veri protagonisti del Royal Ascot (insieme ai cavalli).

Quest’anno gli outfit della royal family non hanno deluso le aspettative: la duchessa di Cornovaglia ha stupito tutti con due abiti elegantissimi, uno azzurro con cappello di Philip Treacy, l’altro bianco. Tutti gli occhi, però, erano puntati sulla collana di perle e diamanti della duchessa, definita dal sito The Court Jeweller “uno dei cavalli di battaglia della collezione di gioielli di Camilla”. Stupenda era anche Sophie di Wessex, che ha optato per tre abiti del brand Suzannah London e cappelli di Juliette Botterill Millinery. Una delle sorprese del Royal Ascot è stata la coppia formata dalla principessa Beatrice e dal marito Edoardo Mapelli Mozzi. La figlia del duca di York ha stupito tutti con i suoi outfit sofisticati, tra cui spicca l’abito a pois di Saloni.

Ineguagliabile, come sempre Kate Middleton, che lo scorso 17 giugno avrebbe omaggiato Lady Diana con un vestito bianco a pois neri (ma molto diverso da quello di Beatrice) firmato Alessandra Rich. Nel 1988, al Royal Ascot, la principessa del Galles indossò un abito molto simile di Victor Edelstein.

Non solo: la duchessa di Cambridge ha scelto gli orecchini di perle dei Mari del Sud e di diamanti che appartenevano proprio alla suocera.

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