Renga: «Rinasco dopo due anni complicati»

L'artista pubblica il nuovo cd: «Sono curioso e sereno, perciò cambio stile»

Paolo Giordano

Nuovo disco, nuovo Renga. Il bello di quest'artista non soltanto bello è la capacità di evolversi senza seguire le mode. «Sono curioso di natura e ho fatto le esperienze musicali più diverse, dai lavori con un'orchestra sinfonica fino al ritorno a certe sonorità rock». Senza dubbio il disco che esce oggi, Scriverò il tuo nome (sarà live il 20 sull'app di Tim Music in uno speciale RadioShow), è uno dei suoi migliori, persino più complesso e articolato dell'ultimo Tempo reale. E si capisce subito dal primo singolo Guardami amore, nel quale canta con tonalità più basse del suo solito, quasi da crooner: «Mi sono concentrato sul canto, che è diventato più diretto ed essenziale, mentre per la parte autorale mi sono affidato a nomi nuovi (ad esempio Ermal Meta e Tony Maiello - ndr) che hanno uno sguardo contemporaneo», spiega lui, più cappellone del solito e in forma come al solito. Dopotutto per la prima volta ammette di «non essere già annoiato dalla mia musica, di solito dopo aver inciso un disco, ho un momento di rigetto, stavolta ho ancora voglia di riascoltare i brani di Scriverò il tuo nome». E, diversamente da prima, è più aperto allo zeitgeist, osserva il mondo e guarda avanti: «I miei album sono sempre stati una fotografia del presente, invece questo è una proiezione del Renga che sarà». Non a caso nel disco aleggia anche uno spirito ambientale, un invito a «proteggere il nostro ambiente e a migliorarlo per i nostri figli».

In sostanza, Scriverò il tuo nome è nato con uno spirito artigianale ma, come insegna la realtà delle superstar americane, è stato realizzato da una equipe praticamente industriale. Una grande produzione (affidata a Michele Canova), una struttura di promozione live di primo piano (F&P di Ferdinando Salzano, che organizza il live al Forum di Assago del 15 ottobre), un'agenzia stampa poliedrica (Goigest). E quindi lo spirito di brani come Spiccare il volo oppure lo splendido 13 maggio è condensato bene nella copertina che raccoglie ben 2800 nomi di persona, uno dopo l'altro. Una sorta di condivisione assai moderna, un modo di far entrare tutti gli ascoltatori nello stesso programma, senza nascondere nulla.

Già.

Tra le canzoni spuntano tanti riferimento anche velatamente autobiografici perché, come spiega lui, «sono stati due anni travagliati, tra gossip e altro (la separazione da Ambra Angiolini - ndr).

Però oggi sono un uomo sereno e credo che Ambra ed io abbiamo vissuto questo momento con eleganza, aiutando e venendo aiutati dai nostri due figli. Oggi insomma sono sereno e, se lo sono, molto dipende anche dal fatto che i nostri figli ci hanno fatto capire che siamo dei bravi genitori».

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