Dopo la manifestazione di ieri dei lavoratori delle fondazioni liriche si complicano i rapporti tra i sindacati e il Teatro dell'Opera di Roma (che si sono incontrati nel pomeriggio). Se settimana scorsa la soluzione della vertenza sul licenziamento dei 182 membri dell'orchestra e del coro e all'«esternalizzazione» del comparto musicale del Teatro, sembrava più vicina, ieri la situazione è tornata tesa. Le bordate sono partite in mattinata già con l'intervento del segretario generale della Fim (Federazione Internazionale Musicisti), Benoit Machuel, che partecipava alla manifestazione di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fials-Cisal: «Bisogna ristabilire la verità sul gesto folle di esternalizzare coro e orchestra... La politica ha scaricato sulle spalle dei lavoratori le responsabilità di anni di cattiva gestione». La fondazione del Teatro non ha gradito soprattutto le esternazioni della Fials: «La Fondazione rileva la gravissima condotta della Fials Cisal che altera il tavolo delle trattative sindacali... Tale condotta delegittima il riconoscimento della rappresentatività di una delle parti, condizione imprescindibile per la legittimità delle trattative». Il fatto è che la Cisals ha chiesto sostituzione immediata della governance del Teatro accusata di essere «incapace ancora una volta, con 3,4 milioni di euro di buco di bilancio». Dichiarazione falsa secondo la Fondazione e che mina alla base ogni possibilità «di attuare un confronto».
Ma mentre a Roma si litiga (anche se la Fials minaccia vie legali alla fine è probabile che un'accordo salti fuori) è avvenuto quello che era prevedibile: al Festival
di Salisburgo, Riccardo Muti dirigerà Ernani di Verdi, ma con l'Orchestra Cherubini, e non (come in progetto), con quella dell'Opera di Roma. All'estero è Muti che vogliono, non un'orchestra che fa i capricci sulla diaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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