La vita è un romanzo. Anzi: meglio. Perché mentre sulla pagina scritta i suoi sviluppi inattesi e i suoi colpi di scena apparirebbero inverosimili, nella vita vera questi si materializzano con incredibile, sorprendente realtà. Così la vita di Albano Carrisi e Romina Power è - col suo mezzo secolo di amori, di liti, di riappacificazioni - un grande, consolatorio e insieme tragico romanzo italiano. E un nuovo capitolo verrà scritto la sera del 29 maggio: quando in un attesissimo concerto, per la prima volta dopo vent'anni in Italia, i due si riuniranno all'Arena di Verona (e in diretta televisiva su Raiuno) davanti a quindicimila innamorati, di loro e del loro (autentico) romanzo di vita. Reunion studiata per pura sete di guadagno, stigmatizzano i cinici. Per sondare una riconciliazione anche affettiva, sperano i romantici. Di certo, la favola del figlio di contadini pugliesi che rinnega la zappa per la sua ugola d'oro, e che impalma la bellissima figlia d'un divo di Hollywood, con lei assurgendo alle vette della popolarità (e dell'affetto) nazionali, continua ad appassionare tutti. Anche chi ufficialmente si disinteressa di canzonette o di gossip. Prova ne sia l'apparizione a Sanremo, picco negli ascolti del festival. Perché coi suoi fascinosi ingredienti di povertà e di conquista sociale, di felicità smaltata e strazio infinito (la scomparsa, mai risolta, della primogenita Ylenia), coi suoi sviluppi inattesi ma non definitivi (l'unione con Loredana Lecciso, da cui Albano ha avuto tre figli, ma che non ha mai voluto sposare) non può non coinvolgere. Perchè sentendoli cantare assieme Felicità , non si può non pensare a quanto felice - e terribile assieme - sia stata la vita per loro.
«So che la gente ha continuato a pensarci uniti, anche quando non lo eravamo più - ammette Al Bano -. L'ultima volta che cantammo in coppia in Italia fu il 4 luglio 1994, allo stadio di San Siro, davanti a quarantamila persone. E, quasi profeticamente, dissi a Romina: “Vedrai: domani tutta questa gente ti mancherà”». Divisi dalla devastante scomparsa di Ylenia, e dalla diversa metabolizzazione della tragedia (lui accettando l'idea della morte della figlia; lei rifiutandola), i due sono legati ora da un rapporto curioso, di affetto malcelato e diffidenza sotterranea. Lei appare sempre un po' più rigida: «Power», sottolinea, quando la si chiama solo Romina; e poi sospira per come lui «parli troppo, decida tutto da solo, e sconvolga all'ultimo momento la scaletta dei concerti». Quando si separarono, «non volevo più saperne, né di lui né delle nostre canzoni - racconta - Non potevo nemmeno ascoltarle. Ero arrivata alla saturazione. Poi ho abbracciato il buddhismo, e questo mi ha insegnato a comprendere ed accettare tutti. Anche Al Bano». Lui ci tiene a fare lo spiritoso, sembra più disponibile, affettuoso, perfino: «In questi vent'anni io e Romina ce le siamo cantate solo nelle aule giudiziarie. Per certa stampa, poi, eravamo diventati come Gianni e Pinotto. Certi giornalisti, che non sono veri uomini, prendevano in giro noi e la nostra felicità. Dicevano che recitavamo, che era tutta una costruzione». E oggi? «Oggi siamo tornati alla serenità, al reciproco rispetto. E cantare di nuovo assieme è molto piacevole. Anche se la sua voce s'è scurita e sono costretto ad abbassare i pezzi di un tono e mezzo o due». Riconciliazione propiziata dal denaro o dall'affetto? «Ringraziando Dio la mia carriera di solista non ha mai avuto soste; ho in programma tournèe in tutto il mondo: Spagna, Germania, Romania, Canada, Australia». «E io dopo averle a lungo detestate, sono tornata ad amare Ci sarà o Nostalgia Canaglia - aggiunge lei - Sono canzoni semplici, ma vere. La gente ci ritrova un po' di sé. Una signora in Russia mi ha confessato: “Cantandole ho imparato l'italiano”. Insomma: a qualcosa sono servite».
E in mezzo ad uno stuolo di ospiti-amici (I Ricchi e Poveri, Pippo Baudo, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, Umberto Tozzi, Michele Placido, Kabir Bedi) sul palco dell'Arena ci saranno anche quelli che pensano a questa reunion con più gioia di chiunque altro. I figli dei due. «Vederli insieme finalmente pacificati - sorride Romina jr - mi dà tanta, tanta felicità». Proprio vero, allora. La vita è veramente un romanzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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