Sanremo 2018

Sanremo, standing ovation e cori per Pippo Baudo

La storica sigla di Sanremo, poi il coro Pippo, Pippo, Pippo dal pubblico: Baudo arriva sul palco dell'Ariston e si commuove ringraziando tutti

Sanremo, standing ovation e cori per Pippo Baudo

La storica sigla di Sanremo, poi il coro Pippo, Pippo, Pippo dal pubblico: Baudo arriva sul palco dell'Ariston e si commuove ringraziando tutti, gli urlano 'Sei il festival!' e lui risponde: "Magari". "Sono passati 50 anni, sembra ieri: l'età è un'invenzione", dice il conduttore a Sanremo mezzo secolo dopo la sua prima volta. "M'ha scoperto Pennellone a me", dice Baglioni, e Baudo ricorda: "A Ostia, c'era un concorso di voci nuove, lui è arrivato secondo". Poi si dirige verso il podio e legge una lettera: "Carissimo e amatissimo Sanremo, ti ho conosciuto nel lontano 1958. Allora mio padre ha ceduto alle insistenze di mia madre, ha comprato un televisore e ho assistito al festival di Sanremo. Sono rimasto colpito perché improvvisamente è arrivato un cantante, enorme, bello, bellissimo, con le mani al cielo diceva 'Volare, nel blu dipinto di blù. Allora io ho detto che prima poi in quella scatoletta dovevo entrarci - dice - e sono arrivato al mio primo festival nel 1968". Si faceva al Casinò, ricorda Baudo mentre sullo schermo compaiono le immagini dei momenti che cita, "ho fatto le scale per andare al grande salone delle feste e ho avuto un tremolio, quasi volevo tornare indietro, poi mi sono presentato. Fu un grande festival, Luis Armstrong, e io l'ho cacciato via. Non sapeva di essere in concorso, voleva fare un concerto e l'ho mandato via. Vinse Roberto Carlos, con Canzone per te di Sergio Endrigo. Pensavo che la mia avventura era già finita, invece tu caro amatissimo Sanremo mi hai voluto altre 12 volte, ho presentato migliaia di cantanti, abbiamo lanciato canzoni bellissime che si cantano ancora oggi. Perché Sanremo è Sanremo perché si canta sempre".

Poi continua: "Ma tu caro Sanremo hai detto che dovevo anche scoprire dei talenti, in Romagna scoprì Laura Pausini, Lauretta mi raccomando preparati per sabato che ormai starai bene di voce - dice ancora Baudo, mentre alle sue spalle scorrono le immagini di quei festival - e poi mamma mia Giorgia, venne qui a Sanremo e nacque un grande mito. Dopo al quartiere Don Bosco di Roma c'era un ragazzo che cantava 'Terra Promessà, era Eros Ramazzotti. Ho fatto dei record pazzeschi, più di 17 milioni nell'ultima puntata, ma ho l'impressione caro Claudio che questo record tu lo batterai", dice riferendosi al successo di ascolti. Il ricordo prosegue con le immagini di Fiorello, Benigni, Lopez Marchesini e Solenghi. "Caro Sanremo, sono stato su questo palcoscenico con personaggi che mai avrei immaginato. Madonna, Sharon Stone, con la quale ci siamo anche baciati. Poi ho baciato Littizzetto ma non si può avere tutto dalla vita, Whitney Houston, Bruce Springsteen". "Ora devo lasciarti - si avvia a concludere - ma molto della mia carriera artistica la devo a te caro Sanremo, tutti mi avete aiutato perché io diventassi Pippo Baudo da Militello di Catania". E parte la standing ovation, l'orchestra si alza, il pubblico applaude e chiama 'Pippo, Pippò.

"Dal momento che c'è questo affetto - scherza - questo festival lo presento io, diventa il mio 14esimo festival".

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