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Sarà «il caso Eluana» a scuotere Venezia

Più qualità, meno quantità: il direttore Barbera chiude "Controcampo italiano". La pellicola di Bellocchio sulla Englaro in gara con Malick, Kitano e De Palma

Sarà «il caso Eluana» a scuotere Venezia

Dapprincipio le bordate - anche se venate d'ironia - del «seminuovo» direttore Alberto Barbera, tornato dieci anni dopo sul luogo del delitto a capo della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nei confronti di Marco Müller, suo predecessore in laguna e ora ottavo re di Roma al capitolino Festival Internazionale del Film: «Una delle prime decisioni che ho preso è stata di abolire la sezione “Controcampo italiano” perché mi sembrava una sorta di riserva indiana». E poi, a proposito dei 18 film in concorso di cui uno solo verrà annunciato nei prossimi giorni: «Non sarà un film cinese», chiaro riferimento a quelli amati da Müller e inseriti all'ultima ora. E giù applausi della stampa maligna (che farà lo stesso quando Müller si vendicherà con Barbera in una guerra dei bottoni tutta loro) presente all'hotel Excelsior di via Veneto dove il direttore, insieme al presidente della Biennale Paolo Baratta (contento invece che Roma «con un gesto accomodante abbia spostato le date più in là»), snocciolava numeri, nomi e titoli di film.
Che poi saranno una sessantina (esclusi i cortometraggi), una riduzione in linea con l'aria di crisi che tira un po' dappertutto ma che, vedrete, sembrerà non toccare il festival di Roma in clima preelettorale e con i fuochi d'artificio. Tanto che la crisi, «economica, di valori, comportamenti, modelli e rapporti, con la solitudine per ricaduta», si riverbererà nei film del concorso. Tutti gli occhi saranno naturalmente puntati su La bella addormentata dell'unico nostro regista veramente scandaloso, Marco Bellocchio, che sulla dolorosa vicenda degli ultimi giorni di Eluana Englaro pare saprà anche raccontare il risveglio alla vita. Fra gli interpreti Toni Servillo, protagonista anche dell'altro titolo drammatico italiano, È stato il figlio, dall'omonimo romanzo di Roberto Alajmo, il cui regista Daniele Ciprì è il direttore delle fotografia di quello di Bellocchio con cui condivide anche montaggio e scenografia... Mentre con Un giorno speciale di Francesca Comencini siamo più sui toni della commedia con l'attore rivelazione di Scialla! Filippo Scicchitano.
Ma Barbera riesce a piazzare delle chicche in concorso portando l'atteso nuovo film di Terrence Malick, To the Wonder, con un grande cast che si trasferirà al Lido (Ben Affleck, Rachel Weisz, Javier Bardem, Jessica Chastain e Romina Mondello) e l'europeo Passion di Brian De Palma con Rachel McAdams e Noomi Rapace. E poi due attori statunitensi così vicini, così lontani: James Franco in Spring Breakers del regista di Gummo Harmony Korine, e Zac Efron in At Any Price di Ramin Bahrani. Ma molto attesi sono anche Apres mai di Olivier Assayas, sui ragazzi del maggio francese, il nipponico Takeshi Kitano con Outrage Beyond, il coreano Kim Ki Duk con Pieta, il filippino Brillante Mendoza con Sinapupunan e Valeria Sarmiento con Linhas de Wellington con John Malkovich da un progetto del marito scomparso Raúl Ruiz. Fuori concorso c'è l'ultracentenario Manoel de Oliveira, mentre a far da contrappasso ecco il thriller di (e con) Robert Redford The company you keep, con Shia LaBeouf, Susan Sarandon e Nick Nolte.
Ma la Mostra di quest'anno, dal 29 agosto all'8 settembre (in apertura fuori concorso il thriller politico sui risvolti dell'11 settembre The Reclutant Fundamentalist di Mira Nair, con Kate Hudson e Kiefer Sutherland), punta molto sulle proposte del cinema del reale che riempie tutte le sezioni fuori concorso con Liliana Cavani e il suo Clarisse sulle suore di clausura di Urbino, Daniele Vicari con La nave dolce sull'arrivo di 20mila albanesi a Bari, Carlo Mazzacurati con Medici con l'Africa. Imperdibili i doc americani di Spike Lee su Michael Jackson (Bad 25), quello di Michael Mann, Witness: Libya, e di Jonathan Demme, Enzo Avitabile Music Life.
Insomma anche su questo versante, un po' di nicchia, Barbera è riuscito a costruire un cartellone molto interessante e con grandi nomi che ha già trovato seguaci favorevoli e convinti sui social network.

E per titillare gli appetiti internettiani s'è anche inventato il festival che sperimenta l'online con «la maggior parte dei film della sezione Orizzonti che avranno una proiezione in streaming in contemporanea a quella del Lido»: 500 fortunati in tutto il mondo con un biglietto da 4 euro potranno essere spettatori delle «nuove correnti del cinema mondiale» dove hanno trovato posto anche i registi italiani, Leonardo Di Costanzo con L'intervallo, Salvatore Mereu con Bellas Mariposas e Ivano De Matteo con Gli equilibristi. Una vera novità insieme alla sigla che accompagnerà la nuova era Barbera firmata da uno dei nostri più grandi talenti d'animazione, il marchigiano Simone Massi.

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