Cultura e Spettacoli

"Scintille a Ballando? I personaggi forti non vanno imbrigliati"

Dopo le polemiche tra la Parietti e la Lucarelli la conduttrice risponde alle critiche al suo show

"Scintille a Ballando? I personaggi forti non vanno imbrigliati"

Ballando con le stelle sta cambiando volto. Pur mantenendosi dentro la struttura glamour di Strictly Come Dancing, format britannico della BBC, c'è un clima più frizzante di un tempo, nell'aria. Giuliana De Sio in lacrime di fronte alle proprie difficoltà con il ballo e a una giuria che la definisce «bambola di stracci» e «scimmia di Gabbani». Alba Parietti che per via di una bagarre nata sui social in merito a una foto scosciatissima postata da lei stessa, dà della «disonesta intellettualmente» a Selvaggia Lucarelli. Insomma, per condurre Ballando ci vuole il famoso «fisico bestiale» e una tempra d'acciaio, ora più che mai. Come quello di Milly Carlucci, regina del sabato sera Rai, con dodici edizioni alle spalle, determinazione, capacità di scendere in pista all'ultimo momento e ballare, come un ospite qualunque. Sabato ci saranno in pista come ospiti Franco Nero e la superstar Vanessa Redgrave.

Quest'anno Ballando è non poco polemico. Ad azzuffarsi sono la dottoressa Bruzzone, Selvaggia Lucarelli, Alba Parietti...

«Abbiamo fatto scelte legate a forti personalità e poi le abbiamo lasciate libere nella totale imprevedibilità delle loro esternazioni. Preferisco i programmi non indotti dagli autori».

Una foto hot ha scatenato in rete la polemica tra la Lucarelli e la Parietti. Lei come l'ha vissuta?

«Alba ha un animo bizzarro, maschile, provocatorio, l'ha dimostrato postando quella foto. Sono due donne con la D maiuscola, entrambe molto femminili nell'aspetto, intelligenti. E nessuna delle due vuole mollare...»

E la giuria non le pare troppo acida? Con la De Sio ci è andata pesante...

«In tv spingono, per provocare una reazione. A Giuliana sembra sia servito, visto che nell'ultima puntata ci ha regalato un bel tango. Sto cercando di capire come aiutarla a sconfiggere la paura che la attanaglia in pista. Ballando è così, c'è una parte emotiva molto forte, con personaggi che si mettono in gioco, da zero. E poi, davanti, una scena che cerchiamo di rendere il più elegante possibile, pur con mezzi ridotti».

Dopo il forfait di Maradona è scesa in pista lei. Quanto incidono gli ultimi tagli dei compensi aziendali, nella costruzione di un programma?

«Rende tutto più difficile. Temo che l'impoverimento della parte spettacolare porterà ad un conseguente impoverimento della grande fiction, degli eventi e anche dell'informazione. Rimane il talk con la gente comune e magari con storie finte, con il rischio di trash dietro l'angolo».

Soddisfatta degli ascolti di Ballando?

«Certamente, nessuno si aspettava potessimo andare così forte. Si è giustamente gridato al miracolo per gli ascolti dello splendido show di Proietti, noi siamo sulla stessa linea di quell'evento, pur essendo un programma seriale».

Tutto qui?

«C'è stata anche questa anomala alleanza Rai-Mediaset su Sanremo, con la De Filippi in conduzione con Conti. Un'onda che è stata sapientemente usata dalla concorrenza. Ma è giusto, ognuno usa le proprie carte. Ma il nostro concorrente non è C'è Posta o Amici ma i dodici anni alle nostre spalle, dobbiamo sempre rinnovarci».

È vero che lei si è indispettita perché la Rai, a Sanremo, non ha scelto una presenza femminile interna?

«Smentisco. La Rai ha creato un evento, questa alleanza è stata rivoluzionaria, ha creato attenzione su social e giornali».

Torniamo sugli ascolti.

«Il pubblico di Ballando non è ben delineato dalle analisi. Le faccio un esempio, l'Italia ha sei milioni di praticanti di ballo, più del calcio. Solo che chi balla solitamente lo fa di sabato. Molti spettatori registrano il programma e lo guardano dopo, magari la domenica. Senza contare che su Rai Premium le repliche fanno circa il 2 per cento. Comunque, preferirei andare in onda di venerdì».

Nelle ultime edizioni di Ballando abbiamo visto nomi speciali, da Giusy Versace, Nicole Orlando, ora Oney Tapia. Non ha la sensazione di sforare nella tv del dolore?

«La Federazione Ballo ha sempre spinto perché inserissimo nomi che rappresentassero la parte paralimpica. Anche noi temevamo un'ostentazione del dolore e ci siamo chiesti come farlo. Lo facciamo senza scivolare mai nella commiserazione. Il motivo per cui sei a Ballando è perché sei una star in qualche campo.

La disabilità, quando arrivi da noi, è qualcosa che hai già risolto dentro di te».

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