"Scrivere brani è la mia vita Sanremo? Sarebbe un sogno"

La cantautrice uscita da «Amici» pubblica il disco «Voglio essere tua». E collabora con Ferro e Pausini

"Scrivere brani è la mia vita Sanremo? Sarebbe un sogno"

Però c'è sempre un velo di malinconia negli occhi di Giordana Angi, un furore ispirato e nascosto che soltanto la musica riesce a scoprire. Arriva da Amici dove pian piano si è messa in evidenza con il talento eclettico di una polistrumentista che ha la voce graffiata dalle emozioni e la capacità di scrivere testi come si deve. Dopo l'album Casa, pubblica un altro disco, che si intitola Voglio essere tua (nel quale canta anche con Alberto Urso, con il quale partecipa ad Amici Celebrities) e gode della produzione di Carlo Avarello, uno degli ultimi artigiani della canzone che sappia davvero dare anima al suono di ogni brano. «Mi rendo conto che la mia vita è una bella vita - ha detto lei ieri - ma ci sono stati momenti duri e difficili». Insomma, ha fatto la gavetta, ha trovato porte chiuse, ha fatto l'animatrice e la centralinista i un call center arrivando a sfiorare il sogno a Sanremo Giovani nel 2012. Perciò oggi, a venticinque anni, attraversa il successo con la consapevolezza di chi non si fa travolgere dall'entusiasmo volatile. «Continuerò a scrivere per sempre, a meno che mi accorga di non avere più nulla da dire», spiega parlando lentamente, soppesando le parole come se le scrivesse e sorridendo raramente.

Adesso, Giordana Angi, c'è un filo conduttore in questo disco?

«Sì certo che c'è: è l'innamoramento, anzi l'importanza del rapporto a due. In ogni brano si specchia la voglia di vivere attraverso il sentimento».

C'è anche un brano che si intitola Sempre pronti a giudicare.

«È un brano che ho fatto mio e parla di chi spesso non conosce la realtà ma la giudica. Magari vede un amore diverso e si mette a giudicare. Se nel 2019 mi fanno ancora la domanda sull'omosessualità, vuol dire che c'è un problema. E con questo brano vorrei scuotere un po' la coscienza di chi mi ascolta».

La ascoltano il pubblico ma anche gli altri artisti. Ad esempio Tiziano Ferro.

«È sempre stato carino con me ed è un onore potergli fare ascoltare la mia musica. Nel suo nuovo disco ci saranno quattro brani scritti da me».

Scrive soltanto per lui?

«No in realtà anche Laura Pausini, quando è venuta ad Amici, mi ha ha chiesto di scrivere qualcosa. Naturalmente l'ho fatto e, se nel suo prossimo disco vedrete anche la mia firma, vorrà dire che il brano le è piaciuto».

A pensarci bene, cara Giordana, stavolta il sogno di Sanremo tra i Big potrebbe diventare realtà.

«Certo, ci ho pensato. Per me Sanremo è un palco importantissimo, una vetrina autentica. È il Festival più prestigioso nel mondo della musica e come si fa a dire di non pensarci?».

Ma ci andrà o no?

«Non posso saperlo, ovviamente. Ma credo di avere il brano giusto, almeno io lo sento così».

Quest'anno i cantanti in gara dovranno anche interpretare un pezzo della storia di Sanremo. Lei quale sceglierebbe?

«A me piacerebbe Stiamo come stiamo di Loredana Bertè e Mia Martini».

«Io la trovo eccezionale, è una delle artiste che mi hanno ispirato di più e nelle quali mi riconosco. Ogni sua parola è perfetta e compiuta».

Ma come mai ha deciso di intitolare il disco Voglio essere tua? A chi si riferisce?

«Al mio amore ma anche al pubblico che mi segue. Mi stupisce l'affetto che ricevo da chi ascolta la mia musica, è eccezionale».

Non a caso i suoi due concerti all'Alcatraz di Milano (il 6 ottobre) e all'Atlantico di Roma (domani) sono andati esauriti.

«Quella è la dimensione che mi piace di più, esattamente come quella di scrivere testi».

Solo testi?

«In realtà ogni sera scrivo il mio diario e chissà che da questa raccolta non esca anche un libro...».

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