Se il set indaga sull’orrore di Piazza Fontana

Se il set indaga sull’orrore di Piazza Fontana

È la moda del momento: mettere il dito su piaghe italiane ancora aperte, partendo dalla cronaca (così si attizzano pubblico e critica) e poi virare verso la fiction, la fantasia, l’invenzione, onde evitare grane. Se Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, prodotto dalla Cattleya inventrice del successo di Romanzo criminale, s’ispira a Il segreto di Piazza Fontana di Paolo Cucchiarelli (Ponte alle Grazie), senza tralasciare Il pistarolo. Da Piazza Fontana, trent’anni di storia raccontati da un grande cronista di Marco Nozza (Il Saggiatore) e Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione di Massimiliano Griner (Lindau), la scelta del cast marca un’esigenza di spettacolarizzazione. Laura Chiatti, attrice d’indubbia avvenenza, nel ruolo di Gemma Calabresi, riservata moglie del commissario Luigi (Valerio Mastandrea), vittima del terrorismo, non pare in parte (nonostante gli scurimenti di chioma di lei).

Se Franco Freda si è rifiutato di leggere il cinetrattamento (by Rulli-Petraglia-Giordana) inviatogli, potrebbe far discutere l’onnipresente Pierfrancesco Favino (da inizio d’anno: L’industriale, Acab, Posti in piedi in paradiso) qui nel ruolo delicato dell’anarchico Pinelli. E lo Stato? Ha sganciato 800mila euro del Mibac. La pellicola sarà nelle sale a partire dal 30 marzo.

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