Cultura e Spettacoli

Segreti, amori e canzoni della "Ragazza del Piper"

L'autobiografia della cantante ripercorre la storia della musica italiana e non solo

Segreti, amori e canzoni della "Ragazza del Piper"

Un giorno tornò a casa da scuola e come al solito si mise a pranzare coi nonni. Però disse di non essere stata a lezione. «E dove sei stata?», chiese il nonno. «A fare l'amore per la prima volta - fece lei tutta contenta -; è stato bellissimo, e se non vi spiace oggi pomeriggio invece di tornare a scuola io lo rifarei...». Sincera e impunita, generosa e ribelle: autenticamente donna. Qualcuno avrà già capito che stiamo parlando di Patty Pravo, che si racconta nella autobiografia senza peli sulla lingua la cambio io la vita che...(Einaudi, 167 pagg. euro 17,50). Patty era ed è così; libera e desiderosa di condividere i suoi sentimenti. Come non raccontare ai nonni -le persone più care che aveva- il momento più bello della sua vita? La nonna la portò dal dottore che le fece arrivare una pillola -che lei usa ancora oggi- dall'America. Patty era proprio legata ai nonni, e un giorno che non dimenticherà mai è quello in cui nonno Domenico morì fra le sue braccia. Fu la svolta della sua vita. Fu proprio per dimenticare che lasciò Venezia alla volta di Londra dove trovò un mondo nuovo: il beat, le chitarre elettriche, le minigonne, l'odore dolciastro delle prime canne... «Il futuro parlava inglese e io avevo un disperato bisogno di futuro».

Ma sarebbe stato troppo facile per Patty sfondare nella swingin' London. Lei decise di farlo in Italia perché alcuni amici le avevano parlato di un club, a Roma, «più avanti dei locali di Londra», con Beppe Farnetti, il primo dj italiano che smistava la musica pop e rock più alla moda. Patty e i suoi amici partirono da Londra a bordo di un maggiolino Volkswagen bianco e arrivarono a Roma. «Con una camicia annodata davanti che avevo rubato a nonna - una camicia che a quanto pare mi ha portato bene - e con un paio di pantaloni che quando ti sedevi si vedeva tutto - altro che i pantaloni a vita bassa di oggi - entrai al Piper». Furono Arbore e Boncompagni a notare il modo scatenato in cui ballava e fu Alberigo Crocetta, mitico boss del locale, a chiederle: «Signorina, per caso lei sa cantare come sa ballare?». Il resto è storia che si fonde con l'attualità.

Innamorata del bello e dell'amore, Patty Pravo sposò presto il suo batterista Gordon Faggeter e, al ritorno dal viaggio di nozze in Inghilterra, scoprì, durante una sosta a un distributore di benzina, di essere prima in classifica con La bambola. «I gestori dell'autogrill, insistettero per farci il pieno gratis, e ci festeggiarono anche!». Da allora Patty Pravo ha vissuto momenti di grande successo e profonde crisi personali, senza mai perdere però lo zoccolo duro dei fan che la seguono fedelmente in ogni sua nuova manifestazione artistica e umana (ricordiamo le crisi di panico che la costrinsero ad abbandonare la scena qualche anno fa).

Diva eppure eterna ragazza come tante, ha conosciuto e affascinato personaggi che vanno da Ezra Pound a Jimi Hendrix, da Mario Schifano a Leo Ferré. Del resto Patty ha conosciuto i grandi del rock quando erano ragazzi come lei, «con tanta voglia di fare casino insieme». Divenne intima amica di David Bowie quando lui venne in Italia ad incidere Space Oddity. «Ricordo quando lo incontrai a Los Angeles: baci, abbracci e poi tutta la sera a parlare di filosofia orientale ed estetica». Frequentò Robert Plant con cui condivideva la passione per il deserto. Di Plant ha ricordi inediti: ricorda quando fece scalpore in un ristorante di Los Angeles. «Tirai fuori la mia polverina bianca da fiuto. Tutti subito a pensare: cocaina!, ma io la cocaina non l'ho mai nemmeno avvicinata. Una droga da borghesi. in realtà si trattava di tabacco bianco che Plant mi mandava da Birmingham». Cantò e fece sue ballate di autori storici come Leo Ferré. «Ricordo che quando cantavo la versione italiana di Avec les temps all'improvviso scoppiai a piangere. Io non sono capace di piangere, ma quella canzone... Quanto ho bevuto con Leo e sua moglie».

Anche nelle scelte artistiche Patty non si piegava a nessuno; lottò a lungo, al suo ritorno alla Rca, per incidere Pazza idea (il primo singolo in Italia a vendere un milione di copie) nata dall'incontro con l'autore Giovanni Ullu, conosciuto tramite l'amico Cesare Gigli, cui Patty aveva venduto la sua Porsche.

Commenti