"Il segreto dei suoi occhi", capolavoro argentino di Juan José Campanella che vinse il premio Oscar come Miglior film straniero nel 2010, torna in sala in una versione americana firmata da Billy Ray. Può suonare discutibile se non incomprensibile l'idea di mettere in piedi il remake di una pellicola perfetta ad appena un lustro di distanza, ma bisogna dare atto ai produttori, tra cui figura il regista dell'originale, di aver portato in sala un film conturbante e riuscito.
Los Angeles. Sono trascorsi tredici anni dall’uccisione della figlia della sua collega Jess (Julia Roberts) ma Ray (Chiwetel Ejiofor), un ex agente di polizia, è ancora ossessionato da quel crimine e non riesce a dare pace alla sua sete di giustizia. All'epoca, infatti, un ragazzo fu arrestato per l'omicidio ma venne liberato a causa del suo ruolo chiave come informatore: erano trascorsi appena sei mesi dall'attacco alle torri gemelle e la paranoia era tale da portare ad insabbiare anche il più crudele dei delitti pur di avere informazioni su futuri attentati. Dopo tanto tempo Ray si sente finalmente prossimo alla soluzione del caso e questo significa potersi riavvicinare a Claire (Nicole Kidman), l'allora vice capo procuratore distrettuale che supervisionava le indagini e con la quale è rimasta in sospeso una storia d'amore.
Cambiando l'ambientazione, che nel primo film era la polverosa periferia di Buenos Aires, e dotando la pellicola di un cast di star hollywoodiane, il fascino della storia rimane intatto. Merito del talento sfoderato dagli attori, in primis Julia Roberts che rinuncia a qualsiasi vanità e si consegna al personaggio di una mater dolorosa memorabile. La sua Jess, infatti, subisce una vera e propria metamorfosi legata non al tempo trascorso ma al dolore provato, che l'ha consumata dentro e l'ha ridotta a una figura impietrita, dalla disperazione muta, che sembra aver colmato di rassegnazione le sue voragini interiori ma il cui sguardo spento si anima talvolta in brevi bagliori di sopita follia. Di grande charme anche le performance di Kidman e Ejiofor, peccato soltanto che il make-up nel loro caso non suggerisca mai in maniera convincente che siano trascorsi tredici anni, rendendo poco nitidi i confini tra i due piani temporali, passato e presente, che si intrecciano continuamente nel corso del film. Inoltre, i loro due personaggi funzionano nell'economia della vicenda ma appaiono meno credibili e coinvolgenti quando l'attenzione è rivolta al sentimento che li lega. Anche se siamo lontani dall'eccellenza del titolo originale, questo remake merita di essere visto perché sono rari i film capaci di disturbare in maniera così feconda, esplorando i limiti della morale e lasciando addosso, all'uscita dalla sala, un senso di disagio che si tramuterà in riflessione.
Alternando momenti struggenti a veri pugni nello stomaco, "Il segreto dei suoi occhi" insegna che consegnarsi al desiderio di vendetta significa rendersi prigionieri del proprio dolore e continuare ad alimentarlo, nonché condannarsi a un epilogo che non avrà vincitori ma solo vittime.
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