«Quest’anno, e nel 2011, le presenze del pubblico sono calate al cinema. La tendenza sta diventando preoccupante sia per il cinema americano che per quello italiano. Temo che i risultati saranno negativi e destabilizzanti». Non usa mezzi termini Angelo Barbagallo, per vent’anni, cioè fino all’inizio del 2007, quando il sodalizio s’è bruscamente interrotto, socio di Nanni Moretti, con cui ha fondato la Sacher Film. Ora con la BiBi Film produce da solo (sono appena terminate le riprese di Cha cha cha. Cronaca di un delitto di Marco Risi con Luca Argentero e Claudio Amendola e, qualche settimana fa, quelle dell’esordio alla regia di Luigi Lo Cascio con La città ideale) ma è anche il presidente della sezione produttori dell’Anica (la Confindustria del cinema).
Dai dati parziali del fine settimana traspare un disinteresse sia per film d’autore come Romanzo di una strage di Giordana che per commedie ridanciane come Buona giornata dei Vanzina...
«Aspetterei i dati più completi anche se c’è stato un effetto meteorologico primavera/estate che può aver svuotato le sale. Quanto al cinema d’autore, i problemi ci sono da più di un anno. Solo che sono stati mascherati dal grande successo di un pugno di commedie. Ora anch’esse danno segni di cedimento ed è evidente la crisi del sistema legata al consumo del cinema in sala».
I motivi?
«La crisi economica generale. Poi il pubblico che non stiamo rinnovando: da un lato i giovani che nei multiplex disertano i film non prettamente commerciali e dall’altro gli adulti che hanno più difficoltà a vedere i film d’autore perché molte sale nei centri storici sono state chiuse. Comunque faccio una profezia su Romanzo di una strage».
Prego.
«Una volta che si avranno i dati degli incassi nel dettaglio si scoprirà che il film avrà funzionato nelle grandi città, meno fuori. Ciò è dovuto al problema del pubblico adulto che non si sposta per andare nei multiplex. Inoltre bisognerebbe fare campagne di promozione giocando sul prezzo dei biglietti e favorire i giovani, come in Francia, dove andare al cinema è di moda. Da noi è invece in voga scaricare illegalmente i film».
Non c’è anche un problema propriamente cinematografico? Non manca un prodotto medio come il francese Quasi amici che macina incassi?
«Quasi amici è un film perfetto. Ho pianto, riso, partecipato. Una gioia infinita. Ma all’uscita m’ha preso la depressione. Ho dovuto constatare che la media del nostro cinema popolare è molto distante da quel film».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.