Oltre che del cinema, è un'icona del costume. Nonchè calamita per i vacanzieri di mezzo mondo. Quanta valuta estera avrà reso, alle casse del turismo romano, la leggendaria galoppata di Audrey e Gregory, in sella alla Vespa, perché vivessero le loro Vacanze romane ? Così oggi sembra una maligna coincidenza che quella scena, simbolo d'una Roma solare, torni a rivivere in una città sempre più rabbuiata da crisi e scandali. «Rifare Vacanze romane sembra una sfida – riflette Serena Autieri (che dal domani, al teatro Sistina di Roma, con Paolo Conticini rimonterà in sella al mitico scooter, nel musical che dodici anni fa Garinei e Trovajoli trassero dal film)-. Qualcuno potrebbe considerarla più favola di quanto già non sia. Però la fiaba moderna della principessa che, scoprendo quest'impareggiabile città, scopre anche la gioia di vivere, può avere anche un significato positivo». L'attrice e cantante se n'è resa conto quando, per promuovere lo spettacolo, è stato organizzato un Vespa-tour: «Decine di scooter a disposizione di chiunque volesse ripetere, con me e Paolo, la filmica galoppata della Hepburn e di Peck. Beh: la gente ha partecipato felice».
Attenzione, però: qui non si tratta solo di nostalgia canaglia. Col remake teatrale Serena Autieri non intende solo cavalcare il ricordo del bel tempo che fu. «Il musical di Garinei è certo un prezioso recupero dei capitolini anni '50. C'è dentro tutto il garbo di quel mondo, oggi sparito. Ma la concezione dello spettacolo è molto moderna. Moderne le canzoni scritte da Armando Trovajoli e da Cole Porter. Moderno l'impianto scenico ideato dal premio oscar Gianni Quaranta. Moderni i sentimenti che ispira. Come l'amicizia, che spingerà il reporter a rinunciare allo scoop della sua vita, rivelando l'identità della principessa. O il fascino della vita semplice».
Quanto all'eterna dilemma – l'inevitabile confronto con Audrey Hepburn gioverà o danneggerà la sua erede teatrale? - la Autieri se lo pose già dodici anni fa, all'epoca della prima edizione. «E allora mi terrorizzava. Ma lo spettacolo era impegnativo come un kolossal. Mesi e mesi di prove; fatica massacrante; un copione costruito da Garinei e Iaia Fiastri sulla mia misura; canzoni composte per la mia tessitura vocale. Insomma: l'impegno fu tale, che non ebbi più tempo di preoccuparmi dell'incantevole Audrey». E oggi? «Oggi ho dodici anni d'esperienza in più. E Vacanze romane lo sento finalmente mio». Senza dire che, alla fine di quella edizione, Serena avvertiva di non essere riuscita a dare veramente tutto. «Andò magnificamente, ma era come se avessi lasciato qualcosa d'incompleto.
Così quando mio marito, il produttore Enrico Griselli, mesi fa mi ha proposto di riportare sulle scene la favola della principessa Anna, io l'ho presa come una seconda, irripetibile occasione». Le favole, insomma, restano favole. Anche se – talvolta - devono fare i conti con la realtà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.