Cultura e Spettacoli

Il leader dei Nirvana ispira la nuova serie

Un viaggio di cuore e di pancia nel mondo della malavita organizzata in sella a un gruppo di motociclisti dissipati. La serie completa di Sons Of Anarchy torna on-web per una lunghissima maratona su Disney+

Sons of Anarchy, il leader dei Nirvana ispira la serie

Tredici anni fa in tv ha debuttato una serie che è rimasta nella storia. Tosta, violenta, dissipatissima ma dal fascino magnetico. Il primo episodio risale al settembre del 2008, trasmesso in sordina in America e sul network via cavo della F/X. L’ultimo è andato in onda nel dicembre del 2014. Ad oggi, sia all’estero che in Italia, Sons Of Anarchy è annoverata tra le serie tv più belle degli ultimi dieci anni, perché capace di essere sia un drama su una famiglia disfunzionale che una storia intelligente sulla malavita organizzata.

Sons Of Anarchy – che tradotto significa I Figli dell’Anarchia – per un lungo periodo di tempo è stato un’esclusiva di Sky, poi è sbarcato su Netflix per trovare infine una casa accogliente su Star di Disney+. Infatti la serie completa è disponibile dal 29 settembre sul catalogo italiano. Sette le stagioni prodotte. 92 gli episodi realizzati. Un Golden Globe vinto nel 2011 nella categoria di Miglior attrice in una serie drammatica. Un plauso infinito da parte della critica e un affetto da parte del pubblico che si è consolidato di anno in anno. Sons of Anarchy è stata una vera e propria boccata di aria fresca per l’universo seriale americano. L’unico show del piccolo schermo che con lo scorrere del tempo non ha perso la sua identità, diventato un fenomeno di costume senza precedenti.

Tra bene e male, la trama della serie tv

Ambientata nell’immaginaria cittadina di Charming, nel cuore più profondo della California, la vicenda si snoda attraverso le scorribande del Sons of Anarchy Motorcycle Club in cui il gruppo dei SAMCRO si diverte a spacciare droga e armi. Il club che è stato fondato negli anni ’60 da nove commilitoni della Guerra del Vietnam ha fatto di queste attività illegali la sua unica fonte di guadagno, grazie ai legami con l’IRA. Il club ha prosperato diventando un’istituzione a Charming, contando sull’appoggio di tutti. Persino sulla polizia locale.

Ma il ribelle Jax Teller (Charlie Hunnam), figlio del co-fondatore, comincia ad avere seri dubbi sulle leggi che del gruppo. A lui spetta di prendere le redini dell’organizzazione, ora nelle mani di Clay – secondo marito di sua madre -. Ma le cose si complicano ancor di più nel momento in cui Jax trova un vecchio diario del padre, dove racconta di non essere stato in grado di mettere in salvo il club dalla sua deriva illegale. Stare nel mezzo non è facile, e Jax trova molte difficoltà nel conciliare i suoi ideali con quelli del club. Le scorribande continuano e i pericoli dall’esterno mettono più volte in difficoltà la vita dei SAMCRO.

Una saga malavitosa al cardiopalma

Sons Of Anarchy è una serie che si prende i suoi tempi, che delinea con parsimonia i suoi contorni, pennellando prima le caratteristiche dei personaggi e poi comincia a tratteggiare una storia coesa e dal grande respiro. Infatti, la prima stagione è un lungo spiegone sui legami intra-familiari che animano il club. È con la seconda che compie il salto e diventa la serie che tutti hanno apprezzato.

Facendo un paragone. È molto simile a Gomorra, dato che celebra il male attraverso le sue sfumature più violente, ma al tempo stesso è anche una serie di immenso valore perché assume tutti i contorni di una magnetica saga malavitosa dove si intrecciano amori, lussuria, tradimenti, scazzottate, patti scellerati e losche trame d’affari. È in questa contrapposizione così netta che la serie tv trova il suo successo, perché è capace di essere cruda e dolorosa come un pugno nello stomaco, ma è anche capace di rivolgere lo sguardo a una famiglia moderna che ha legami con la malavita organizzata.

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Perché vedere Sons of Anarchy

Dedicata a chi cerca un prodotto fuori dagli schemi in cui non si delineano affatto i contorni tra bene e male, Sons of Anarchy non è comunque una serie solo per gli stomaci forti e per chi è in cerca di grandi emozioni. É da vedere perché è accattivante, è scostumata fino all’estremo, e perché è bella come poche, l’unica che ha con sé un cast valido che regala ai personaggi grande veridicità.

Una serie di "matrice" shakesperiana

Sono tante le interpretazioni da parte degli esperti di televisione a cui è stata sottoposto la serie. Il tema principale di Sons of Anarchy, ad esempio, è la vendetta "come diritto e come volontà". Un tema complesso che qui è declinato in una chiave molto drammatica, vicina alle tragedie di Shakespeare. L’Amleto pare che sia stata, da parte degli autori, la fonte primaria d’ispirazione.

Le vicende sono simili a quelle raccontare nella celebre opera teatrale del sommo poeta. Il dubbio di essere dalla parte dei buoni o dei cattivi, il fatto di "essere o non essere", il rapporto conflittuale con i familiari, il rimanere spettatori passavi della propria vita o agire e spingersi verso l’autodistruzione: temi cari all’Amleto che, da vicino, rispecchiano le vicende di Son of Anarchy, soprattutto nel conflitto eterno tra Jax e suo zio Clay.

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Il personaggio di Jax che è ispirato al cantante dei Nirvana

Proprio il bello e dannato del gruppo, proprio il motociclista dai lunghi capelli biondi e i profondi occhi azzurri è il perno stesso della vicenda. Un personaggio carico di significato, capace di essere un padre amorevole, un compagno passionale ma anche un criminale dal grilletto facile. All’inizio non era previsto che il leader dei SAMCRO avesse un aspetto così bello e sexy, ma solo in seconda battuta è stato scelto quel look trasandato e da ragazzo di strada.

Come ispirazione si cercava un uomo fascinoso ma carico di contradizioni, pieno di luci e ombre. Così la scelta è caduta su Kurt Cobain, il compianto leader dei Nirvana. Nel 2014 ne ha parlato lo stesso Charlie Hunnam in un’intervista rilasciata a People, in cui all’inizio delle riprese non era stato ancora deciso come ponderare il carattere di Jax. Poi la scelta finale. Il cantante della celebre rock band, morto suicida nel 1994, condivide con Jax quella bellezza etera e quei gesti estremi che lo hanno reso un uomo machiavellico, capace di un’intelligenza sopraffina e di una cattiveria inaudita.

…E dopo ci sono i Mayans

Il mito dei Sons Of Anarchy però non è andato perso. Due anni dopo la fine della serie è stato realizzato uno spin-off, ambientato tempo dopo la conclusione della serie madre. Al centro della storia ci sono i Mayans. Si tratta di un altro club di motociclisti, rivali dei SAMCRO, che ora cercano di guadagnare terreno nella piazza di spaccio e di traffico d’armi, e si focalizza sulla lotta per il potere del giovane Ez (J.D. Pado) per arrivare ai vertici del club.

In America si attendono gli episodi della stagione 4.

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