Il Festival del cinema di Roma tornerà ad essere una «festa» e ad allargare sempre più i suoi orizzonti incontrando altre forme artistiche. Da oggi si cambia. La critica cinematografica, saqggista e direttrice di Ciak Piera Detassis è stata nominata presidente - al posto di Marco Müller - della Fondazione Cinema per Roma, che dal 2007 organizza il Festival Internazionale del Film. «Decideremo le strategie con il nuovo direttore artistico quando sarà nominato - spiega la Detassis - (anche se tutti danno per scontato che il ruolo sarà ricoperto da Antonio Monda ndr) ma una cosa è chiara, bisogna tornare alla formula della festa pop stando in equilibrio tra arte e mercato. La competizione va abbandonata e comunque i film migliori li deve decidere il pubblico. Bisogna tornare all'anima popolare, in senso nobile, della festa». Ha idee chiare il nuovo presidente, non vuol perdere tempo in chiacchiere ma iniziare a lavorare «a testa bassa con i protagonisti del cinema e delle istituzioni». Molte sono le strade da battere per rinforzare e diversificare il festival. «Vogliamo privilegiare la formazione - dice ancora Piera Detassis - creare delle master class e avvicinare sempre più il mondo dei ragazzi, che con la sezione Alice nella città dà sempre ottiene ottimi risultati e coinvolge i giovani».
Importanti, anzi fondamentali, sono le sinergie con gli altri media. «Ci vuole integrazione tra diversi settori, in particolare con il mondo della fiction, perché la fiction è la nuova cinefilia. Bisogna sviluppare come punto forte del nostro progetto il business; il mercato di Roma deve diventare un appuntamento imperdibile per i buyers. Insomma dobbiamo fare tutte queste cose con meno fondi, come tutti».
Già, la direttrice di Ci ak ha progetti molto ambiziosi pur nel momento di crisi in cui il cinema si trova. «Certo, c'è la crisi, ma proprio per questo non ci si deve deprimere ma bisogna continuare a combattere per superarla», si infervora Detassis, che dice la sua anche sullo stato del cinema italiano contemporaneo. «È un problema delicato, in Italia abbiamo grandissimi autori, da Verdone a Virzì, da Moretti a Martone, abbiamo appena vinto l'Oscar con Sorrentino.
Abbiamo solo l'imbarazzo della scelta su chi mandare al Festival di Cannes. Però abbiamo grandissimi autori e poco sistema. E poi bisogna cominciare a uscire dalla dittatura della commedia, che è troppo ripetitiva e toglie un po' di curiosità al nostro cinema».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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