La sfida della Festa del Cinema di Roma. "Scommettiamo su futuro ed esordienti"

Il direttore artistico Monda: "Siamo come New York nella crisi del 1929"

La sfida della Festa del Cinema di Roma. "Scommettiamo su futuro ed esordienti"

«Può sembrare poco opportuno parlare di Festa, ma è opportuno farlo», esordisce Antonio Monda, Direttore artistico della Festa del Cinema di Roma (al via dal 15 al 25 all'Auditorium), introducendo le linee-guida di una kermesse che parte come una scommessa, nell'anno della pandemia. E già dal manifesto un senso di benessere si diffonde: due uomini «tra i più belli al mondo», Paul Newman e Sidney Poitier, che sorridono complici, in mezzo a loro un sax, a siglare «una storia di comunione e di amore interrazziale», sottolinea Monda, che alla quindicesima edizione della cinerassegna, punta sul futuro. «Proprio come fece New York, ora bloccata dal Coronavirus, ma che nel 1929, in piena crisi economica, costruì il grattacielo Chrysler e l'Empire State Building, guardando al futuro e alla potenza. Così, in rassegna ci saranno molti italiani esordienti: chi cerca il festival, sbaglia indirizzo», ammonisce il Direttore artistico. Nonostante le difficoltà legate al diffondersi del virus, i film in selezione rappresentano 26 paesi diversi, mentre sono 17 le registe donne e 20 le prime mondiali, due internazionali e due europee. Il film di apertura, Soul di Peter Docter, fa focus sul jazz, mentre l'atteso Fireball, di Werner Herzog e Clive Oppenheimer entrambi online, al momento della presentazione del film parla di meteore e di nuovi mondi. In mezzo, l'italiano Fortuna, con Valeria Golino; Small Axe di Steve McQueen, anch'egli presente sul red carpet, ma in corpo fisico, per parlare del suo lavoro e ricevere il Premio alla Carriera. Il film di chiusura, firmato da Francesco Bruni, s'intitola Cosa sarà, domanda quanto mai attuale, ma sarà Francesco Totti la superstar: al Capitano è dedicato il film di Alex Infascelli Mi chiamo Francesco Totti (tra gli Eventi Speciali) e sarà l'idolo dei romanisti al centro di un Incontro Ravvicinato, officiato da Pierfrancesco Favino. Volando più alto, oltre il calcio, numerosi gli ospiti di riguardo, ad animare gli Incontri Ravvicinati: dalla scrittrice Zadie Smith a John Waters, figura chiave del cinema contemporaneo; da Damien Chazelle, regista di La LaLand al leader dei Radiohead Thom Yorke, le gradite sorprese non mancano. Da segnalare la retrospettiva su uno dei maggiori cineasti della Settima Arte, Satyajit Ray e l'omaggio ad Alida Valli, ricco di materiali d'archivio; né meno interessante si prospetta la riflessione su Federico Fellini, col suo mondo rappresentato dai film Fellinopolis e La Fellinette, della nipote di F.F.

Ovviamente interverranno figure «mainstream», come la giornalista Concita De Gregorio, impegnata nella sezione «Fedeltà/Tradimenti», al pari della collega (di mediatizzazione) Michela Murgia, che stavolta farà spavento parlando del capolavoro di Stanley Kubrick, Shining.

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