Il personaggio della settimana

Quando la smania di visibilità sfrutta le disgrazie altrui: il niqab di Jo Squillo

Visibilità e smania di protagonismo? Jo Squillo si è presentata in diretta al Gf Vip col niqab scatenando le proteste

Jo Squillo - Mediaset
Jo Squillo - Mediaset

Perché un personaggio noto (o semi-noto) decide di partecipare al Grande fratello vip? La parola magica è: visibilità. Ci sono poi le questioni economiche, ovviamente, ma alla base di tutto c'è la voglia di tornare a essere riconosciuti e fermati per la strada. Ma per arrivare a questo traguardo è necessario farsi vedere prima dentro la Casa. E come fare per emergere dal gruppo? Questo è il cruccio dei partecipanti, al quale Jo Squillo pare abbia trovato una soluzione, aggrappandosi ai temi che maggiormente solleticano l'interesse dei social.

Nel giorno del suo ingresso al Gf Vip, la cantante si è presentata con una bandiera rainbow davanti alla porta rossa. Probabilmente ha pensato che non ci fosse niente di più sicuro per conquistare le simpatie dei social, dove i temi Lgbtq sono una garanzia di successo. E infatti ecco che ha subito conquistato le tendenze di Twitter. Eh, vecchia volpe Jo Squillo. Ma probabilmente si è accorta che questo è ormai un tema troppo debole per andare avanti a lungo nella Casa e dopo qualche giorno ha pensato a qualcosa di più impattante. Che facesse parlare a lungo di sé. Una bandierina arcobaleno è banale, scontata, poteva andar bene giusto come antipasto.

Quindi ecco quello che - secondo lei - sarebbe dovuto essere il colpo di genio: il niqab. Che uno si chiede anche come le sia venuto in mente, ma tant'è. Jo Squillo si è presentata in diretta con il volto completamente coperto dal velo islamico nero, che lasciava scoperti solo gli occhi. La domanda che in tanti si sono posti nel vederla comparire così in tv è stata: perché? Lei l'ha definito un "atto di solidarietà per le sorelle di Kabul". Ah bene, bello. Quindi uno a casa ha pensato che lo tenesse per tutta la durata della puntata, sopportandone i disagi per immedesimarsi nel loro dolore. Sennò di che solidarietà si tratta?

No, figuriamoci. L'orologio non ha fatto in tempo a fare due giri che Jo Squillo già rivelava un mini-dress colorato con una sorta di "spogliarello" in diretta. "Ma come fanno a indossarlo sempre?", si è chiesta mentre lo toglieva. È l'attivismo performativo, che dura giusto il tempo di una foto e che non porta nessun contributo tangibile alla causa che si dice di voler perorare, se non un momento di visibilità per se stessi.

Il risultato di questo gesto è stato una pioggia di critiche che sono piovute su Jo Squillo da più parti, anche dalle donne islamiche che si sono sentite offese dalla sua perfomance. Ma era davvero necessario usare il dramma delle donne afghane per raggiungere questo obiettivo?

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