Lei è fatta così: non molla mai. L'altro giorno gli hackers le hanno confezionato il guaio perfetto «leakando» tredici tracce del suo nuovo disco. Le hanno rese pubbliche online e chissenefrega che fossero soltanto provini tra l'altro di pessima qualità acustica. La sorpresa è finita perché, per un fan, non c'è nulla di più sacrale dell'attesa, della lenta scoperta dei brani del proprio artista preferito. Invece paf: quasi tutto il contenuto di Rebel heart è finito in rete e tanti saluti.
Le conseguenze possibili erano due.
Madonna avrebbe potuto spostare in avanti la pubblicazione del disco. Oppure pubblicare qualche brano, trasformando il guaio in una opportunità. E così ha fatto: da ieri su iTunes sono disponibili sei nuovi titoli, nei quali spiccano la parola «bitch» ossia «puttana» ( Bitch I'm Madonna - con Nicki Minaj - e Unapologetic bitch ) e il nome di una società segreta simile alla massoneria, quella degli Illuminati. Gli altri pezzi sono: Ghosttown , Living for love e Devil pray . Risultato? Si sente che sono versioni parziali, spesso orfane di arrangiamento, talvolta quasi incompatibili con lo standard di Madonna, che tende a sovraprodurre i propri suoni.
Insomma, questa è la conseguenza di una follia pirata che crea danni non soltanto all'artista in sé, ma al fascino globale del pop. E sbaglia chi pensa alla solita trovata pubblicitaria: se fosse davvero così, sarebbe un autogol visto che persino il nuovo singolo Living for love è assai al di sotto delle aspettative. «Speravo di pubblicarlo a San Valentino con il resto del disco pronto a uscire in primavera - ha scritto Madonna in un comunicato -.
Avrei preferito che i miei fan ascoltassero le versioni definitive invece che brani incompleti. Perciò prendete queste sei canzoni come se fossero un regalo di Natale». Una piccola consolazione dentro un grande danno (più grande di quanto si possa immaginare).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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