Da Sorrentino a Brizzi i set non vanno in ferie

Da Sorrentino a Brizzi i set non vanno in ferie

Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie ed è subito sera? Macché. Il cinema italiano, in crisi da sempre e ora più che mai sotto schiaffo, con lo spread galoppante e persino Medusa che taglia e riduce, vive il suo sogno d’una notte d’inizio estate. Battono i ciak premi Oscar come Giuseppe Tornatore ed esordienti come Giorgia Farina, perché lo spettacolo deve andare avanti e la filiera cinematografica registra un calo (812 schermi chiusi dal 2010 al 2011, più i 77 chiusi nei primi quattro mesi del 2012), ma vuole rialzarsi. Soprattutto mentre ci sono gli Europei di calcio e le sale abbassano la serranda col triste cartello: chiusura estiva.
Intanto, Roma è ridiventata centrale e gli studi di Cinecittà tornano a vivere: da domani, nella Città Eterna si gira le Amiche da morire, ovvero Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore, che in una commedia al femminile incrociano destini di donne problematiche, dirette da Giorgia Farina. Così la escort Gilda (Gerini) invidia la mogliettina Olivia (Capotondi), che evita Crocetta (Impacciatore), jettatrice naturale. Il tris rosa fin qui ha campato con i fondi della Apulia Film Commission, girando tra Massafra e Monopoli - con pubblicità al mare blu della Puglia- ,ma chissà se la Lazio Film Commission, domani al via con la ricapitalizzazione, troverà i fondi? Andrea Leone e Rai Cinema aspettano.
Set capitolino di luglio pure per Fausto Brizzi, spensierato con Pazze di me, dove dirige l’ultrasessantenne Loretta Goggi, alle prese con tre figlie fuori di testa e l’unico maschio di casa: Francesco Mandelli. Produce la famiglia Lucisano. E ancora sfondi quiriti per Viva l’Italia di Massimiliano Bruno: dopo Nessuno mi può giudicare, il regista si cimenta con un politico (Michele Placido), che perde i freni inibitori a causa d’una malattia. Mentre dice ciò che pensa, inguaiando anche il Parlamento (picconate alla Cossiga?), i figli Riccardo (Raoul Bova, qui medico impegnato), Giovanna (Ambra, attricetta da due soldi) e Valerio (Alessandro Gasmann, figlio di papà) si detestano. Commedificio a gogò? Per fortuna i big si smarcano dall’inflazionato genere. Come Paolo Sorrentino, che ad agosto comincia il semidrammatico La grande bellezza, promettente coproduzione italo francese (Indigo Film e Pathé), con Carlo Verdone nei panni d’uno scrittorello pretenzioso (proprio lui, dopo il bestseller La casa sotto i portici), Sabrina Ferilli, che torna al cinema d’autore e l’attore-feticcio Tony Servillo (al film n.5 con Sorrentino) nella parte del giornalista mondano Jap, smagato e vecchiotto, però ancora lucido. Ciak nella Roma più cafonal, ovviamente, tra terrazze, salotti e carampane in tiro: vedi lo stile Dagospia in salsa acida.

Anche Giuseppe Tornatore dribbla la secca del commedificio e delle feste romane, puntando dritto al prodotto internazionale: dopo Vienna e Trieste, ciak in corso in Tirolo, per tutta l’estate, per The Best Offer, thriller amoroso nel mondo esclusivo delle aste d’arte. Dove la star hollywoodiana Geoffrey Rush impersona un antiquario, pazzo d’una giovane cliente, l’olandese Sylvia Hocks. Le musiche di Ennio Morricone e i magici castelli altoatesini faranno il resto.

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