Cultura e Spettacoli

Arriva Manifest, la serie erede morale di Lost

Tutte e tre le stagioni di Manifest arrivano su Netflix. La serie propone la storia di un gruppo di persone alla ricerca del loro passato

Arriva Manifest, la serie erede morale di Lost

È impossibile sfuggire dal passato. Ritorna sempre, in un modo o nell’altro. Questa "legge" si può declinare in ogni ambito, anche in quello televisivo. Di recente, infatti, si è notato come la grande tradizione seriale americana, pur guardando al futuro e alla contemporaneità, rivolge comunque un’occhiata al suo stesso passato attingendo a piene mani dai grandi cult di un ventennio fa, riproponendo i loro canoni alle nuove generazioni che si affacciano con curiosità al tempo della tv fruita in streaming. Sono tanti gli esempi che si calano alla perfezione in questo nuovo corso delle serie tv di oggi. Vale la pena aprire una parentesi su Manifest, serie americana che dal primo gennaio del 2022 è stata inserita sul catalogo italiano di Netflix (dopo il passaggio su Infinity). All’appello ci sono le prime tre stagioni complete.

Una serie che miscela diverse storie, diverse tematiche e un cast molto variegato. È un drama familiare, è un racconto di rinascita e di riscoperta, ma è anche una storia di fantascienza che mescola tutte le caratteristiche del genere con sapienza. Inizia con il botto, nel vero senso del termine, poi perde la sua bussola nel corso delle puntate, per ritrovarla poi solo sul finire della stagione. Manifest non è una serie cult, questo lo si deve ammettere, ma è comunque un prodotto che si lascia vedere e che riesce a coinvolgere lo spettatore in un viaggio emozionale.

L’aereo che scompare dai radar per 5 anni, la trama di Manifest

Non c’è un posto libero nel volo 828 della Montego Air, che dalla Giamaica vola verso New York. Al suo interno ci sono 191 passeggeri. Ognuno di loro ha una vita, ha un trascorso, ha una storia da raccontare. Atterrano puntuali al JFK, dopo una leggera turbolenza che hanno incontrato durante il volo. Una volta che escono dall’abitacolo, però, scoprono un’amara verità. Da quando l’aereo è decollato sono trascorsi cinque anni e mezzo. Scomparsi dai radar senza nessuna spiegazione, i passeggeri erano considerati dispersi e morti. Invece sono vivi e vegeti. Per il loro il tempo si è fermato, non sono invecchiati neanche di un giorno. Diversamente dai loro familiari.

Passato lo stupore iniziale, resta da scoprire il motivo di questo avvenimento fuori dal comune. La vicenda si focalizza maggiormente sulla storia di Ben Stone (Josh Dallas) e di Michaela (Melissa Roxburgh). Rispettivamente fratello e sorella. Scoprono che la loro esistenza in questi cinque anni è stata stravolta. Ben deve fare i conti con una moglie che si è rifatta una vita, e Michaela scopre che il suo fidanzato è sposato con la sua migliore amica. Tutti i passeggeri, però, hanno acquisito strane abilità dopo quel viaggio nel tempo. E toccherà a loro scoprire tutti i segreti.

La serie tv che rincorre il mito di Lost

Manifest ha una buona prima stagione. Dosa bene le due anime dello show. Poi c’è qualcosa che non va nella seconda. La trama si fa troppo complessa, il mistero prende il sopravvento e non riesce più ad amalgamarsi con le storie dei personaggi, preferendo regalare al pubblico più domande che risposte. Riassumere a grandi linee la storia non è facile, dato che la vicenda è ampollosa e intrisa di dettagli. È proprio questo il particolare che impedisce a Manifest di compiere il salto di qualità. A tutto c’è rimedio, però. Anche gli sceneggiatori lo hanno capito, tanto è vero che nella terza stagione la serie trova di nuovo il suo percorso, ma gli ascolti sono impietosi e Manifest finisce nel tritacarne. Ma per la serie tv non è detta l'ultima parola.

Nonostante l’ottima campagna pubblicitaria e la presentazione, nel 2018, in anteprima al Comic-Con di San Diego, la critica è sempre stata impietosa nei confronti di Manifest. Venduta alla stampa come la serie erede di Lost, in realtà non è niente di tutto questo. Resta uno show freddo, poco esaltante, che non aggiunge niente di nuovo al genere, restando sempre in un limbo. Vorrebbe osare ma non riesce a farlo. Più che erede di Lost, Manifest rincorre il mito della serie di JJ Abrams, portando in tv una trama e un intreccio similare, senza però riuscire a creare qualcosa di veramente diverso. Non è di certo la prima (e non sarà l’ultima) serie che cerca di emulare Lost. Prima di Manifest ci hanno provato: Flash Foward, Revolution e The Event, ma tutti hanno avuto un destino impietoso.

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Nel cast un ex principe azzurro delle fiabe

Iconico nel ruolo da protagonista, la serie ha rilanciato la carriera di Josh Dallas. Il biondissimo e carismatico attore americano con Manifest è tornato in tv in ruolo tutto nuovo. Conosciuto per essere stato il Prince Charming della serie di Once Upon a Time, qui interpreta un padre amorevole che cerca di tenere in piedi la sua famiglia. Vola in Giamaica a causa del figlio perché malato di leucemia. Ritorna dopo 5 anni e trova sua moglie che è tornata insieme al suo ex ragazzo del liceo, una figlia adolescente, e una famiglia che non lo riconosce più. Nel cast è l’unico volto noto del panorama televisivo di oggi.

Perché vedere Manifest?

Di sicuro non è una serie imperdibile. Come abbiamo già evidenziato, Manifest ha i suoi difetti ma anche molti pregi. Si lascia guardare senza troppe pretese e coinvolge il pubblico con un racconto confortevole, che regala la giusta dose di adrenalina. Ha una regia patinata, dialoghi semplici ma onesti, e un racconto accattivante (seppur perde quasi subito la sua bussola). Dedicato solo agli amanti del mistero. I fan di Lost troveranno una perla allo stato grezzo (che non diventa mai un diamante).

Ascolti impietosi ma… arriva il salvataggio da Netflix

Il primo episodio è stato trasmesso in America nel settembre del 2018 sul canale della NBC. Gli ascolti sono andati calando settimana dopo settimana nonostante il boom iniziuale, ma grazie a un buon afflusso di dati dal pubblico dei social, la serie ha trovato il modo di restare a galla. Poi, sul più bello e nel corso dell'estate del 2021, la rete ha deciso di cancellare Manifest senza regalare agli spettatoti un finale. Gli ascolti "live" erano caduti ai minimi storici, ma è sul web che ha trovato un bacino di utenti molto ampio. Grazie a Netflix, Manifest ha rggiunto numeri da caopogiro. Il colosso dello streaning che in America detiene i diritti di trasmissione, ha condiviso in replica gli episodi della serie tv. Alla notizia della cancellazione, subito è partita una campagna social da parte dei fan per convincere il network a produrre nuovi episodi. E così è stato. Nel corso di questo 2022, lo show tornerà in vita. Netflix ha deciso di realizzare una quarta e ultima stagione composta da 22 episodi così da concludere tutte le vicende.

Il titolo ha in inglese molteplici significati. In questo caso fa riferimento alla lista dei passeggeri presenti su un volo di linea, ma anche alla manifestazione di un’entità extra-corporea. L’autore, in una recente intervista, ha affermato che ha avuto l’idea della serie durante un viaggio in famiglia. "Cosa potrebbe costringere i membri di una famiglia a separarsi per rimettere insieme i pezzi?", si è domandato.

Lo script è stato scritto nel 2014, ma solo nel 2017 ha trovato un network disposto a produrre la serie.

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