"Il successo di Mattino 5? Raccontare con garbo la cronaca e l'attualità..."

Oggi si chiude il programma di Canale 5 che tornerà a settembre. Crescono gli ascolti (+5%) e il consenso del pubblico femminile

"Il successo di Mattino 5? Raccontare con garbo la cronaca e l'attualità..."

Una stagione iniziata bene e finita alla grande. Oggi Federica Panicucci chiude l'annata di Mattino 5 con una netta crescita di ascolti (+ 5 per cento rispetto al 2019/2020) con una media da settembre a oggi di 1 milione di telespettatori e 17,7% di share (il 18,8 sul pubblico attivo). Un risultato che, al netto di qualsiasi confronto con i «competitor», conferma il programma tra i caposaldi di Canale 5. «È stata una grande sorpresa», confessa lei, ormai guida del format da oltre un decennio e già confermata anche per la prossima stagione con Francesco Vecchi: «Ripartiremo il 6 settembre con la stessa energia». Una linea editoriale che persino il Moige (di solito implacabile) ha deciso di premiare per «l'ecologia della comunicazione» e per il «servizio di informazione puntuale con un linguaggio semplice e pulito, senza cedere a facili allarmismi e sensazionalismi». In pratica, una laurea honoris causa.

Panicucci, qual è il punto di forza di Mattino 5?

«Senza dubbio quello che si può chiamare spirito di corpo da parte di tutti, nessuno escluso. Ognuno ha la propria peculiarità e ognuno l'ha saputa mettere in campo».

Da una parte c'è la redazione giornalistica.

«Che è straordinaria, è in servizio permanente effettivo h 24. Il lavoro è continuamente in evoluzione: chiudono le scalette a mezzanotte ma poi alle 6 magari cambia di nuovo tutto. Il lavoro del caporedattore Lucia Bucolo e dei giornalisti è davvero encomiabile».

E poi ci sono gli autori.

«Bravissimi sul serio, insostituibili per me».

Avete trattato casi di cronaca, da Benno Neumair che uccide i genitori alla tragedia di Denise Pipitone.

«Abbiamo cercato di farlo sempre con il maggior tatto possibile».

L'altra mattina, quando ha intervistato Piera Maggio, la mamma di Denise, era molto emozionata.

«Sono interviste che devi fare con rispetto e garbo, ma che ti coinvolgono, soprattutto se sei una mamma e entri ancora di più nel dramma che sta vivendo una persona».

Com'è cambiato il modo di fare tv in questo anno e mezzo di pandemia?

«Credo che il telespettatore cerchi qualcosa di più rassicurante, una sorta di comfort zone nella quale rifugiarsi e ripararsi dal diluvio di informazioni spesso ansiogene».

Un effetto epocale.

«Da un lato mi sembra ci sia il ritorno dell'intrattenimento e del desiderio di informarsi in un ambiente che si considera rassicurante e affidabile. È una valutazione generale anche perché ciascun programma vive una vita propria e non è utile confrontarli».

A proposito di vita. La sua è complicata: in onda ogni giorno al mattino presto.

«Ormai mi sono abituata. Mi sveglio alle 5.30 e ormai non ho quasi più bisogno della sveglia. Anzi, talvolta alle 3 e mezza sono già sveglia. Sono dodici anni, anzi ormai tredici, che facciamo Mattino 5 per duecento puntate all'anno. Stavolta sono state 201, per l'esattezza» (sorride, ndr).

Un vero campionato.

«Che bisogna affrontare con uno stile di vita sano. Mangio molto bene, cerco di dormire il giusto e mi alleno quotidianamente per essere sempre concentrata e lucida nel mio lavoro».

Ma da domani...

«Da domani si possono mollare un po' gli ormeggi. Si mangia di più, si dorme di più, magari si beve un bicchiere di vino...».

Panicucci, un dato fondamentale è il gradimento del pubblico femminile: Mattino 5 raggiunge un'adience media del 20 per cento e del 25% sulle donne tra i 45 e i 54 anni.

«Anche sul Instagram il 75% di chi mi segue sono donne».

Si è chiesta come mai?

«Difficile da spiegare. Forse mi vedono non come una antagonista ma come una amica».

Ha iniziato a Portobello con Enzo Tortora sta per festeggiare 35 anni di tv.

«È il lavoro che sognavo e volevo. Non ho ancora pensato se festeggiare ma è comunque un gran bel traguardo, no?».

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