Lisa Kudrow, "da tenera amica di Friends a matta terapista via web"

L'attrice americana ci racconta la strana serie nata su Internet che da venerdì sbarca su La7d

Per il pubblico italiano lei è e sarà sempre la Phoebe di Friends. Quella serie di culto ha segnato per sempre la sua carriera regalandole un personaggio strambo, dolce e introverso - Phoebe Buffay - che riempiva di tenerezza il pubblico femminile, ed era comunque abbastanza sexy da scatenare nel pubblico maschile sentimenti di protezione/concupiscenza. Però Lisa Kudrow, classe 1963, è un attrice polivalente e dopo aver lavorato in decine di film e telefilm essere ricordata per un personaggio solo davvero le sta stretto. Ma il vero salto di qualità che potrebbe consentirle di non essere più «solo» Phoebe è in una serie che tra poco arriverà sugli schermi italiani e che negli Stati uniti ha fatto il botto. Una serie che rompe tutti gli schemi e che è nata prima sul web e dopo è traghettata in televisione. Le cose sono andate così: la Kudrow quasi per gioco si è inventata una mini serie da mandare in onda sul web, Web Therapy. Al centro le strambe vicende della psicoterapeuta Fiona Wallice che stanca di fare sedute di 50 minuti ai pazienti si trasforma in web terapista che fa sedute di 3 minuti. Inquadratura fissa, come se si vedessero le due «finestre» di una qualunque video chat. Da un lato la Kudrow/Wallice che infrange ogni etica professionale. Dall'altra i pazienti maltrattati che invece di fuggire si moltiplicano. Il tutto recitato ad impronta e con delle «ospitate» pazzesche, tanto per dire Meryl Streep si è concessa a ben tre speciali «sessioni». La cosa è talmente piaciuta da convincere la tv via cavo Showtime a produrre il tutto anche per il piccolo schermo con episodi da trenta minuti, che arriveranno in Italia, su La7d, da venerdì prossimo alle 22,45.

Lisa, come mai ha pensato e creato una serie appositamente per il web?

«Alla base c'era questa idea divertente che la gente potesse fare terapia tre minuti per volta. E internet incarna la velocità. Era perfetto per ambientare questa terapia “folle”. E perfetto anche per trasmetterla: mi consentiva di fare una serie come la volevo io e controllandone lo sviluppo. E poi se ci fossimo presentati ad una televisione dicendo che volevamo fare una serie con persone che si parlano alla webcam con inquadratura fissa difficilmente ci avrebbero dato spazio... Quando invece Showtime se l'è trovata davanti già on line ne ha intuito la potenzialità».

E come siete riusciti a portarla ad un formato televisivo di trenta minuti?

«Ci siamo accorti che c'era una linea narrativa che guardando solo la singola “seduta” di tre minuti andava persa così in questo formato da mezzora, questo legame tra gli episodi non va perso...».

Lisa lei si è costruita un'immagine con personaggi molto dolci come la Phoebe di Friends... In Web Therapy è cattivissima ed egocentrica... Le è riuscito difficile?

«No guardi facilissimo, mi è venuto subito... chissà perché». (e nel dirlo ride con una risata davvero da monella).

Ma come le è venuta l'idea?

«Volevamo presentare una persona che fosse l'opposto del terapista, totalmente egocentrica. E che però grazie alla rete riuscisse comunque ad avere successo... È una cialtrona matricolata... Ma non fatevi convincere da nessuno a fare terapia in tre minuti».

Ma ai veri terapisti piace?

«In America molto, lo hanno guardato per capire quello che non va fatto in terapia... credo lo abbiano fatto vedere anche a degli studenti di psicologia: ridono moltissimo...».

Nella serie c'è una trama di massima ma molti dei dialoghi sono a impronta...

«Sì, era una formula perfetta per un format del genere... fa nascere spontaneamente le battute...»

È per questo che nelle ospitate si sono fatti vivi

molti degli attori del cast di Friends come David Schwimmer, Courtney Cox e Matt Le Blanc?

«Sì, con loro trovare un feeling è una cosa immediata, viene tutto facile... Certo anche con Meryl Streep è stato favoloso».

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