Trionfano Douglas e le vecchie serie Spacey snobbato

Poche sorprese agli Emmy, gli Oscar della tv. E qualche delusione. Domenica sera a Los Angeles ha per certi versi vinto la «vecchia guardia» delle serie tv, almeno per quanto riguarda le categorie che contano.
Breaking Bad, la serie (in Italia trasmessa da Axn) che racconta le avventure da delinquente di un professore di liceo, ha vinto come migliore serie drammatica. Una quinta e ultima stagione che ha bloccato la corsa dell'esordiente House of Cards di Kevin Spacey. Se avesse vinto una serie debuttante sul web sarebbe stato un terremoto. Tanto più che Spacey non ha lesinato, nei mesi scorsi, critiche ai produttori di Hollywood che non innovano. E anche questo potrebbe aver influenzato il verdetto (soltanto la statuetta per il miglior regista, a David Fincher). Di certo le serie che parlano di politica House of Cards, Veep e Scandal hanno tutte raccolto meno del previsto (l'inossidabile The Boardwalk Empire si è spazzolata molti dei premi di contorno). Persino Homeland, che si dice sia la serie preferita da Obama, ha concluso poco. Non molte sorprese anche nel settore commedie. Modern Family ha vinto per il quarto anno consecutivo; Jim Parsons di The Big Bang Theory ha centrato il terzo Emmy (dopo quelli del 2010 e del 2011) come migliore attore brillante, mentre fra le donne Julia Louis-Dreyfus, grazie alla serie comico-politica Veep, ha portato a casa il secondo Emmy consecutivo.
Più a sorpresa la vittoria di Jeff Daniels come miglior attore drammatico per la serie Newsroom (seconda stagione in Usa).

Segna il ritorno di interesse per serie sul mondo del giornalismo (sull'onda di classici come Lou Grant). A trionfare nella sezione miniserie e film è stato Behind the Candelabra di Steven Soderbergh, interpretato da Michael Douglas. Su 15 nomination, si è portato a casa ben 11 Emmy.

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