Cultura e Spettacoli

Lutto per Quelli che il calcio e Mai dire Banzai: morto Paolo Beldì

Il regista di "Mai dire Banzai" e "Rockpolitik" doveva assistere alla partita Belgio - Italia insieme ad alcuni amici in un bar ma non si è mai presentato. I soccorritori lo hanno trovato morto in casa

Lutto per Quelli che il calcio e Mai dire Banzai: morto Paolo Beldì

È morto all'età di 66 anni Paolo Beldì. Il regista di trasmissioni Rai e Mediaset di grande successo è stato trovato morto nella sua casa vicino a Stresa. A trovarlo privo di vita sono stati i soccorritori, ma sulle cause del decesso c'è ancora il massimo riserbo. Secondo le prime indiscrezioni l'uomo potrebbe essere morto a causa di un arresto cardiaco.

Ieri sera, venerdì 2 luglio, gli amici lo aspettavano al circolo di Levo per vedere la partita Belgio-Italia di Euro 2020. Ma il regista al locale non è mai arrivato. Preoccupati dalla strana assenza, gli amici hanno provato a contattarlo, ma non ricevendo alcuna risposta è scattato l'allarme. Come riporta la Stampa, i soccorritori hanno fatto irruzione nella sua casa di Magognino, piccola frazione di Stresa, dove Beldì è stato trovato morto. Sarà l'autopsia a stabilire le cause del decesso, ma per molti si sarebbe trattato di un infarto. Paolo Beldì avrebbe compiuto 67 anni il prossimo 11 luglio.

Folgorante la sua carriera nel mondo della televisione. Negli anni '80 Beldì fu uno dei registi di punta di Fininvest curando la regia di programmi cult come "Mai dire Banzai" e "Mai dire mundial". L'incontro con Antonio Ricci gli aprì le porte per la direzione del programma "Lupo solitario" e successivamente "Matrjoska". Negli anni '90 passò in Rai occupandosi della regia di trasmissioni di punta come "Mi manda Lubrano" e "Svalutation" - che ideò insieme ad Adriano Celentano. Insieme al molleggiato lavorò ancora nel 1999 con "Francamente me ne infischio" e nel 2005 con "Rockpolitik".

L'attenzione ai dettagli e le riprese sui particolari furono il suo marchio distintivo. Nel 1993 ideò e diresse "Quelli che il calcio" fino al 2009, vendendo passare i vari conduttori da Fabio Fazio a Simona Ventura. L'amicizia con Fazio lo portò a collaborare con il conduttore in nuovi progetti televisivi come "Anima mia" del 1997 e nel 1998 fu il regista di "Cocco di mamma" su Raiuno. Sua la regia di ben tre edizioni del Festival di Sanremo: nel 1999 e nel 2000 sempre con Fabio Fazio e nel 2006 con Giorgio Panariello.

Da Gene Gnocchi in "La grande notte del lunedì sera" a Cochi e Renato con "Stiamo lavorando per noi" fino a "Grazie a tutti" nel 2009 con Gianni Morandi, sono decine i conduttori e gli artisti che sono stati diretti negli anni da Paolo Beldì. Varietà, spettacoli musicali e di intrattenimento, Beldì ha spaziato in tutti i campi con la sua direzione. Nel 2010 diresse lo show di Gigi D'Alessio su Rai 1 "Gigi questo sono io" e "Voglia d'aria fresca" con Carlo Conti. Mentre nel 2011 tornò a dirigere le riprese di "Quelli che il calcio" con Victoria Cabello fino al 2014.

Nel 2015 entrò nella giuria di esperti del Festival di Sanremo grazie alla chiamata di Carlo Conti e diresse il talk show "Ballarò".

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